DECRETO-LEGGE 25 giugno 2008 , n. 112
Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione,
la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la
perequazione Tributaria.

(pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2008 – Supplemento Ordinario n. 152
testo in vigore dal 25/06/2008
coordinato con le modifiche apportate:
dalla legge n. 133 del 6 agosto 2008
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 – S.O. n. 196
testo in vigore dal 22 agosto 2008;
dal Decreto Legge n. 193 del 30 dicembre 2009
pubblicato sulla Gazzeatta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2009)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di emanare disposizioni urgenti finalizzate alla promozione dello sviluppo economico e alla competitivita’ del Paese, anche mediante l’adozione di misure volte alla semplificazione dei procedimenti amministrativi concernenti, in particolare, la liberta’ di iniziativa economica, nonche’ a restituire potere di acquisto alle famiglie, a garantire la razionalizzazione, l’efficienza e l’economicita’ dell’organizzazione amministrativa, oltre che la necessaria semplificazione dei procedimenti giudiziari incidenti su tali ambiti;
Ritenuta, altresi’, la straordinaria necessita’ ed urgenza di emanare disposizioni per garantire la stabilizzazione della finanza pubblica, al fine di garantire il rispetto degli impegni in sede internazionale ed europea indispensabili, nell’attuale quadro di finanza pubblica, per il conseguimento dei connessi obiettivi di stabilita’ e crescita assunti;
Ravvisata, inoltre, la straordinaria necessita’ ed urgenza di emanare le connesse disposizioni dirette a garantire gli interventi di perequazione tributaria occorrenti per il rispetto dei citati vincoli;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 18 giugno 2008;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri dell’economia e delle finanze, dello sviluppo economico, per la pubblica amministrazione e l’innovazione, del lavoro, della salute e delle politiche sociali e per la semplificazione normativa;

E m a n a
il seguente decreto-legge:

(N. d. R. : le modifiche apportate in sede di conversione sono in grassetto tra le parentesi (( ))  )

( Omissis )

Capo VII
Semplificazioni

( Omissis )

Art. 29.
Trattamento dei dati personali

1. All’articolo 34 del (( codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al )) decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dopo il comma 1 e’ aggiunto il seguente:
« (( 1-bis. Per i soggetti che trattano soltanto dati personali non sensibili e che trattano come unici dati sensibili quelli costituiti dallo stato di salute o malattia dei propri dipendenti e collaboratori anche a progetto, senza indicazione della relativa diagnosi, ovvero dall’adesione ad organizzazioni sindacali o a carattere sindacale, la tenuta di un aggiornato documento programmatico sulla sicurezza e’ sostituita dall’obbligo di autocertificazione, resa dal titolare del trattamento ai sensi dell’articolo 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, di trattare soltanto tali dati in osservanza delle altre misure di sicurezza prescritte. In relazione a tali trattamenti, nonche’ a trattamenti comunque effettuati per correnti finalita’ amministrative e contabili, in particolare presso piccole e medie imprese, liberi professionisti e artigiani, il Garante, sentito il Ministro per la semplificazione normativa, individua con proprio provvedimento, da aggiornare periodicamente, modalita’ semplificate di applicazione del disciplinare tecnico di cui all’Allegato B) in ordine all’adozione delle misure minime di cui al comma 1». ))
(( 2. In sede di prima applicazione del presente decreto, il provvedimento di cui al comma 1 e’ adottato entro due mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso. ))
4. All’articolo 38 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, il comma 2 e’ sostituito dal seguente:
« 2. La notificazione e’ validamente effettuata solo se e’ trasmessa attraverso il sito del Garante, utilizzando l’apposito modello, che contiene la richiesta di fornire tutte e soltanto le seguenti informazioni:
a) le coordinate identificative del titolare del trattamento e, eventualmente, del suo rappresentante, nonche’ (( le modalita’ per individuare il )) responsabile del trattamento se designato;
b) la o le finalita’ del trattamento;
c) una descrizione della o delle categorie di persone interessate e dei dati o delle categorie di dati relativi alle medesime;
d) i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati possono essere comunicati;
e) i trasferimenti di dati previsti verso Paesi terzi;
f) una descrizione generale che permetta di valutare in via preliminare l’adeguatezza delle misure adottate per garantire la sicurezza del trattamento.».
5. Entro due mesi (( dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto )) il Garante di cui all’articolo 153 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 adegua il modello di cui al comma 2 dell’articolo 38 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 alle prescrizioni di cui al comma 4.
(( 5-bis. All’articolo 44, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, sono aggiunte le seguenti parole:
«o mediante regole di condotta esistenti nell’ambito di societa’ appartenenti a un medesimo gruppo. L’interessato puo’ far valere i propri diritti nel territorio dello Stato, in base al presente codice, anche in ordine all’inosservanza delle garanzie medesime».
All’articolo 36, comma 1, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, dopo le parole: «Ministro per le innovazioni e le tecnologie» sono inserite le seguenti: «e il Ministro per la semplificazione normativa
)) ».

( Omissis )

Capo IX
Giustizia

Art. 50.
Cancellazione della causa dal ruolo

  1. Il primo comma dell’articolo 181 del codice di procedura civile e’ sostituito dal seguente:
    «Se nessuna delle parti compare alla prima udienza, il giudice fissa un’udienza successiva, di cui il cancelliere da’ comunicazione alle parti costituite. Se nessuna delle parti compare alla nuova udienza, il giudice ordina che la causa sia cancellata dal ruolo e dichiara l’estinzione del processo.».

Art. 51.
Comunicazioni e notificazioni per via telematica

( i 1 – 2 – 3 e 5  sono stati sostituiti dal d.legge n. 193 del 31/12/2009 )

  1. A decorrere dal quindicesimo giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana dei decreti di cui al comma 2, negli uffici giudiziari indicati negli stessi decreti, le notificazioni e le comunicazioni di cui al primo comma dell’articolo 170 del codice di procedura civile, la notificazione di cui al primo comma dell’articolo 192 del codice di procedura civile e ogni altra comunicazione al consulente sono effettuate per via telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata di cui all’articolo 16 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. Allo stesso modo si procede per le notificazioni a persona diversa dall’imputato a norma degli articoli 148, comma 2-bis, 149, 150 e 151, comma 2, del codice di procedura penale. La notificazione o comunicazione che contiene dati sensibili e’ effettuata solo per estratto con contestuale messa a disposizione, sul sito internet individuato dall’amministrazione, dell’atto integrale cui il destinatario accede mediante gli strumenti di cui all’articolo 64 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
  2. Con uno o piu’ decreti aventi natura non regolamentare, da adottarsi entro il 1° settembre 2010, sentiti l’Avvocatura generale dello Stato, il Consiglio nazionale forense ed i consigli dell’ordine degli avvocati interessati, il Ministro della giustizia, previa verifica, accerta la funzionalita’ dei servizi di comunicazione, individuando gli uffici giudiziari nei quali trovano applicazione le disposizioni di cui al comma 1.
  3. A decorrere dalla data fissata ai sensi del comma 1, le notificazioni e comunicazioni nel corso del procedimento alle parti che non hanno provveduto ad istituire e comunicare l’indirizzo elettronico di cui al medesimo comma, sono fatte presso la cancelleria o segreteria dell’ufficio giudiziario.
  4. A decorrere dalla data fissata ai sensi del comma 1, le notificazioni e le comunicazioni di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 17 del decreto legislativo 17 gennaio 2003 n. 5, si effettuano ai sensi dell’articolo 170 del codice di procedura civile.
  5. Il secondo comma dell’articolo 16 del regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, e’ sostituito dal seguente:
    “Nell’albo e’ indicato, oltre al codice fiscale, l’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato ai sensi dell’articolo 16, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2. Gli indirizzi di posta elettronica certificata ed i codici fiscali, aggiornati con cadenza giornaliera, sono resi disponibili per via telematica al Consiglio nazionale forense ed al Ministero della giustizia nelle forme previste dalle regole tecniche per l’adozione nel processo civile e nel processo penale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.”».

Art. 52.
Misure urgenti per il contenimento delle spese di giustizia

  1. ((  Alla parte VII, titolo II, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, dopo l’art. 227, e’ aggiunto il seguente capo: ))
    (( Capo VI-bis ))
    Riscossione mediante ruolo
    articolo 227-bis (L) (Quantificazione dell’importo dovuto).

    1. Per la quantificazione dell’importo si applica la disposizione di cui all’articolo 211.
    articolo 227-ter (L) (Riscossione a mezzo ruolo).
    1. Entro un mese dal passaggio in giudicato o dalla definitivita’ del provvedimento da cui sorge l’obbligo, l’ufficio procede all’iscrizione a ruolo.
    2. L’agente della riscossione notifica al debitore una comunicazione con l’intimazione a pagare l’importo dovuto nel termine di un mese e contestuale cartella di pagamento contenente l’intimazione ad adempiere entro il termine di giorni venti successivi alla scadenza del termine di cui alla comunicazione con l’avvertenza che in mancanza si procedera’ ad esecuzione forzata.
    3. Se il ruolo e’ ripartito in piu’ rate, l’intimazione ad adempiere contenuta nella cartella di pagamento produce effetti relativamente a tutte le rate.».

Art. 53.
Razionalizzazione del processo del lavoro

  1. Nel secondo comma dell’articolo 421 del Codice di Procedura Civile le parole «dell’articolo precedente» sono sostituite dalle parole «dell’articolo 420».
  2. Il primo comma dell’articolo 429 del Codice di Procedura Civile e’ sostituito dal seguente: «Nell’udienza il giudice, esaurita la discussione orale e udite le conclusioni delle parti, pronuncia sentenza con cui definisce il giudizio dando lettura del dispositivo e della esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione. In caso di particolare complessita’ della controversia, il giudice fissa nel dispositivo un termine, non superiore a sessanta giorni, per il deposito della sentenza».

Art. 54.
Accelerazione del processo amministrativo

  1. All’articolo 9, comma 2, della legge 21 luglio 2000, n. 205, le parole «dieci anni» sono sostituite con le seguenti: «cinque anni».
  2. La domanda di equa riparazione non e’ proponibile se nel giudizio dinanzi al giudice amministrativo in cui si assume essersi verificata la violazione di cui all’articolo 2, comma 1, (( della legge 24 marzo 2001, n. 89 )) non e’ stata presentata un’istanza ai sensi del secondo comma dell’articolo 51 del regio decreto 17 agosto 1907, n. 642.».
  3. Alla legge 27 aprile 1982, n. 186, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) all’articolo 1, (( secondo comma )), le parole: « : le prime tre con funzioni consultive e le altre con funzioni giurisdizionali» sono sostituite dalle parole: «con funzioni consultive o giurisdizionali, oltre alla sezione normativa istituita dall’articolo 17, comma 28, della legge 15 maggio 1997, n. 127»;
    b) all’articolo 1, dopo il quarto comma e’ aggiunto il seguente: «Il Presidente del Consiglio di Stato, con proprio provvedimento, all’inizio di ogni anno, sentito il Consiglio di Presidenza, individua le sezioni che svolgono funzioni giurisdizionali e consultive, determina le rispettive materie di competenza e la composizione, nonche’ la composizione della Adunanza Plenaria ai sensi dell’articolo 5, primo comma.»;
    c) all’articolo 5, primo comma, le parole da «dal consiglio» sino alla parola: «giurisdizionali.» sono sostituite dalle seguenti parole: «dal Presidente del Consiglio di Stato, sentito il Consiglio di Presidenza.»;
    d) all’articolo 5, comma secondo, le parole «in modo da assicurare in ogni caso la presenza di quattro consiglieri per ciascuna sezione giurisdizionale» sono soppresse.

Art. 55.
Accelerazione del contenzioso tributario

  1. Relativamente ai soli processi pendenti, su ricorso degli uffici dell’Amministrazione finanziaria, innanzi alla Commissione tributaria centrale alla data di entrata in vigore dell’articolo 1, comma 351, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per i quali non e’ stata ancora fissata l’udienza di trattazione alla data di entrata in vigore del presente (( decreto )), i predetti uffici depositano presso la competente segreteria, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente (( decreto )) , apposita dichiarazione di persistenza del loro interesse alla definizione del giudizio. In assenza di tale dichiarazione i relativi processi si estinguono di diritto e le spese del giudizio restano a carico della parte che le ha sopportate.
  2. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente (( decreto )) non si fa luogo alla nomina di nuovi giudici della Commissione tributaria centrale e le sezioni della stessa, ove occorrente, sono integrate esclusivamente con i componenti delle commissioni tributarie regionali presso le quali le predette sezioni hanno sede.

Art. 56.
Disposizioni transitorie

  1. Gli articoli 181 e 429 del codice di procedura civile, come modificati dal presente decreto-legge, si applicano ai giudizi instaurati (( dalla data della sua entrata in vigore )).

( N.d.R)  L’art. 51 prima delle modifiche era il seguente:

    1. A decorrere dalla data fissata con uno o piu’ decreti del Ministro della giustizia, le notificazioni e comunicazioni di cui al primo comma dell’articolo 170 del codice di procedura civile, la notificazione di cui al primo comma dell’articolo 192 del codice di procedura civile e ogni altra comunicazione al consulente sono effettuate per via telematica all’indirizzo elettronico comunicato ai sensi dell’articolo 7 del (( regolamento di cui al )) decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2001, n. 123, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, relativa al processo telematico, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici.
  1. Il Ministro della giustizia adotta il decreto di cui al comma 1 sentiti l’Avvocatura Generale dello Stato, il Consiglio Nazionale Forense e i Consigli dell’Ordine degli Avvocati interessati, previa verifica della funzionalita’ dei servizi di comunicazione dei documenti informatici degli uffici giudiziari, individuando i circondari di tribunale nei quali trovano applicazione le disposizioni di cui al comma 1.
  2. A decorrere dalla data fissata ai sensi del comma 1, le notificazioni e comunicazioni nel corso del procedimento alla parte costituita e al consulente che non hanno comunicato l’indirizzo elettronico di cui al medesimo comma, sono fatte presso la cancelleria
  3. (non è mutato)
  4. All’articolo 16 del regio decreto legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) dopo il primo comma e’ aggiunto il seguente:
    «Nell’albo e’ indicato l’indirizzo elettronico attribuito a ciascun professionista dal punto di accesso ai sensi dell’articolo 7 del (( regolamento di cui al )) decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2001, n. 123»;
    b) il quarto comma e’ sostituito dal seguente: «A decorrere dalla data fissata dal Ministro della giustizia con decreto emesso sentiti i Consigli dell’Ordine, gli albi riveduti debbono essere comunicati per via telematica, a cura del Consiglio, al Ministero della giustizia nelle forme previste dalle regole tecnico-operative per l’uso di strumenti informatici e telematici nel processo civile