ECMA
(EUROPEAN COMPUTER MANUFACTURERS ASSOCIATION )
RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE ED IMMAGAZZINAMENTO DEI SUPPORTI MAGNETICI
TR/11

1. SCOPO ED INTRODUZIONE
Il nastro magnetico costituisce una parte integrante nel progetto di qualsiasi apparecchiatura a nastro magnetico e deve essere in buone condizioni, per ottenere delle ottime prestazioni del sistema.
La incapacità di mantenere questa buona condizione può portare ad una perdita di tempo di elaborazione, ad un lavoro extra off- line, ed a ritardi di tempo che possono essere costosi e possono creare scontento nell’utente.
E’ pertanto necessario che i nastri magnetici ricevano la cura e l’attenzione dovuta in ogni momento, durante il loro ciclo vitale.
Questo documento fornisce una serie di raccomandazioni per la gestione e conservazione dei nastri magnetici, durante l’uso su apparati a nastro, in sala elaboratori, nelle librerie, nella conservazione in archivio o nel trasporto.

2. RIFERIMENTI

ECMA-56 Cartucce a carica automatica per nastro magnetico da 12,7 mm
ECMA-62 Scambio di dati su nastri magnetici da 12,7 mm a 9 tracce
ECMA-68 Bobine per nastri magnetici da 12,7 mm dimensioni 16,18,22.

3. GENERALITA’ SUL MANEGGIO

3.1 L’ambiente
Le condizioni specificate di seguito fanno riferimento alle condizioni ambientali nella sala prova o dell’elaboratore e non a quelle che si trovano all’interno dell’apparato a nastro.

3.1.1 Ambiente di prova
Le prove e le misure fatte sul nastro per controllarne i requisiti devono essere eseguite nelle seguenti condizioni:

Temperatura: 23 C +/- 2
Umidità: 40% 60%
Condizionamento
prima della prova : 24 ore

3.1.2 Ambiente operativo
I nastri usati per lo scambio di dati devono essere utilizzati nelle seguenti condizioni:

Temperature : 16 C – 32 C
Umidità : 20% 80%
Temperatura a bulbo
bagnato : non maggiore di 26 C
Condizionamento prima dell’uso: se un nastro è stato esposto durante l’immagazzinamento od il trasporto a condizioni che fuoriescano dai valori indicati, esso deve essere precondizionato per un periodo di almeno 12 ore, preferibilmente 24 ore.

3.1.3 Sala elaboratori e biblioteca dei programmi e dei dati

3.1.3.1 La sala elaboratori deve essere mantenuta priva di polvere e pulita con un aspirapolvere, non con scope, spazzoloni o spazzole.

3.1.3.2 I sistemi di condizionamento d’aria e di filtratura concorrono a questa necessaria pulizia.
Quando possibile, la pressione dell’aria nella zona di elaborazione dati deve essere mantenuta ad un livello leggermente più elevato delle aree adiacenti. Con la pressione positiva nell’ambiente, si previene l’infiltrazione di polvere attraverso pavimenti, finestre e porte.

3.1.3.3 La pulizia periodica dei ripiani e dei pavimenti nella sala elaborazione aiuta a garantire l’assenza di polvere. I pavimenti non devono mai essere cerati, perché anche un normale traffico pedonale fa staccare la cera, creando una sottile polvere che può contaminare l’intera stanza.
Se si utilizza un apparato ad aspirazione durante le operazioni di pulizia, il suo scarico deve essere portato all’esterno della sala elaboratori.

3.1.3.4 La sala di elaborazione non deve essere utilizzata per imballare stampati o carta, né usata per immagazzinare carta.
Gli stock di carta e di cartone producono una polvere fibrosa, che, se non è controllata, può neutralizzare tutti i tentativi di mantenere l’area priva di polvere.
Le stampanti, i lettori di schede e gli apparati per la perforazione delle schede devono essere situati in area a pressione d’aria inferiore o, dove possibile, separata. Ciò garantirà che i contaminanti trasportati dall’aria e generati dal maneggio della carta, vengano trasportati lontano dai nastri e dai meccanismi del nastro, riducendo la possibilità di contaminazione.

3.1.3.5 Fumare, mangiare e bere non deve essere consentito nella sala elaborazione e non deve essere consentito l’ingresso di oggetti sporchi o coperti da polvere.

3.1.3.6 Nella sala elaboratori bisogna indossare delle leggere tute in nylon, se possibile.

3.1.3.7 L’ingresso alla sala elaborazione deve essere consentito solo alle persone autorizzate.

3.2 Il maneggio

3.2.1 Il nastro deve rimanere nel suo contenitore, salvo quando viene utilizzato, ed i nastri non desiderati devono essere riportati in libreria.
L’interno del contenitore è probabilmente l’area più pulita, che si trovi all’interno di un centro elaborazione. Per questo motivo i nastri devono rimanere nei loro contenitori, finché non vengono sistemati sull’unità di trasporto.
Per mantenere questa pulizia il coperchio deve essere messo a posto, non appena il nastro è stato tolto per l’uso. I contenitori per nastri non devono essere aperti fuori di un ambiente sufficientemente pulito.

NOTA:
La parola contenitore, in questo documento, si riferisce egualmente a contenitori per nastro, a sigillatori ad anello od a cartucce a carica automatica (come per ECMA-56), salvo diverso avviso.

3.2.2 La bobina di nastro deve essere maneggiata tenendola per il mozzo e non per le flange. Se un nastro è immagazzinato in cartuccia a caricamento automatico, bisogna fare attenzione nel muovere o nel sostituire la bobina, perché è facile schiacciare inavvertitamente le flange durante questa operazione.

3.2.3 Nel maneggio dei nastri, gli operatori devono prestare la massima cautela, per prevenire la contaminazione del nastro con impronte digitali. Detto con semplicità, le impronte digitali sono depositi di olii animali e sali. Questi olii non intaccano l’ossido di ferro, ma formano un’eccellente area di attrazione per polvere e filamenti.
Le mani pulite sono un dovere nella sala elaborazione.

3.2.4 I nastri magnetici devono essere usati solamente su apparati che siano puliti e mantenuti secondo le specifiche procedure di pulizia e manutenzione.
In particolare, il fluido pulente e detergente deve essere solo quello raccomandato dal fabbricante.

3.2.5 I nastri di lavoro devono essere usati solamente per il controllo di apparati sospetti.

3.2.6 Quando è necessario, occorre montare degli anelli di abilitazione alla scrittura prima della carica dei nastri magnetici.

3.2.7 I nastri magnetici non devono mai toccare il pavimento.

3.2.8 Le bobine di nastro magnetico devono essere correttamente sistemate sul mozzo, prima di caricare il nastro. Quando si monta la bobina sull’apparato, la pressione va applicata solamente al mozzo e mai sulle flange.

3.2.9 Le bobine od i nastri magnetici non devono mai essere impilati orizzontalmente.

3.2.10 Le bobine ed i nastri magnetici devono essere rimossi dalle apparecchiature spente.

3.2.11 I nastri magnetici devono avere una propria scheda di identificazione, per conservare le informazioni sul loro contenuto e commenti sulla loro condizione e storia.

3.2.12 L’identificazione del fabbricante può essere applicata sulla bobina.

3.2.13 Sulla flangia frontale può essere prevista una area per incollare etichette od altri contrassegni.
Occorre utilizzare delle idonee etichette per registrare il contenuto delle bobine di nastro. Etichette adesive, se impiegate, devono essere del tipo che non lascia alcun residuo quando viene staccato.
L’uso di matite od altro materiale cancellabile non è consentito.

3.2.14 I nastri magnetici devono essere puliti periodicamente. La frequenza della pulizia, ad esempio ad intervalli di sei mesi, dipende dall’uso e dalle condizioni del nastro.
Nastri magnetici difettosi o sospetti non devono essere utilizzati. A questa categoria appartengono i nastri che presentano danni ai contenitori od alle bobine, come ad esempio sbeccature, crepe o deformazioni delle flange della bobina, oppure difetti del nastro, come ad esempio un riavvolgimento irregolare, trazione trasversale, nastro stirato o piegato, ecc.

3.2.15 Gli anelli di abilitazione alla scrittura devono essere rimossi dai nastri magnetici utilizzati nelle librerie e prima dello scambio dei dati.

3.2.16 I nastri nuovi devono essere svolti ad una tensione costante da 2 a 3,6 N, prima del primo uso.

4. LA CONSERVAZIONE

4.1 L’ambiente
Si raccomanda che i nastri vengano immagazzinati nelle seguenti condizioni:

4.1.1 Nastri non registrati

Temperatura : 5 C 48 C
Umidità : 20% 80%
Temperatura a
bulbo bagnato : non superiore a 26 C

4.1.2 Nastro registrato
Temperatura : 5 C 32 C
Umidità : 20% 80%
Temperatura a
bulbo bagnato : non superiore a 25 C

4.2 Le raccomandazioni

4.2.1 I nastri magnetici devono essere sempre conservati nei loro contenitori quando non vengono utilizzati. Il contenitore deve essere chiuso dopo aver rimosso o sostituito il nastro.

4.2.2 Le bobine vuote devono essere ispezionate e pulite accuratamente prima di essere usate per la conservazione del nastro. Le bobine con dei mozzi danneggiati, come ad esempio slabbrature della plastica, o dei mozzi sporchi, possono causare distorsioni del nastro.
La necessità di mantenere integra la bobina è di fondamentale importanza in ogni analisi su errori operativi. Si possono perdere delle importanti informazioni non a causa di difetti del nastro, ma perché un nastro è stato distorto da una bobina deformata.

4.2.3 Si raccomanda che il nastro ed il suo contenitore vengano conservati in una busta di polietilene sigillata.

4.2.4 Le bobine di nastro magnetico non devono essere riposte in rack appropriati. Questo rack deve essere tale che i contenitori plastici vengano immagazzinati in una posizione verticale, con ogni contenitore sostenuto individualmente dalla rastrelliera.

4.2.5 Quando si prevede una conservazione a lungo termine del nastro magnetico, esso deve essere svolto per accertarsi che l’intera bobina sia riavvolta ad una tensione costante da 2 a 3,6N.

4.2.6 Il nastro magnetico in magazzino deve essere avvolto e svolto ogni sei mesi alla tensione corretta. La scheda identificatrice di ogni nastro deve indicare le date del riavvolgimento.

5. ACCLIMATAMENTO

Variazioni nella temperatura e nell’umidità relativa possono sempre creare delle modifiche dimensionali od introdurre degli stress nel nastro.
Per minimizzare questi effetti bisogna predisporre un’accurato periodo di ricondizionamento del nastro nell’ambiente della sala macchine.

Vengono fatte le seguenti raccomandazioni:

5.1 Il nastro magnetico deve essere acclimatato nel suo contenitore plastico nella sala macchine, per un periodo di almeno 24 ore. Per ogni C ed ogni 5% di umidità relativa di differenza tra le condizioni precedenti e quelli di acclimatazione, è richiesta almeno un’ora di acclimatazione.
I periodi necessari per il ricondizionamento di temperatura e di umidità possono essere sovrapposti.
In condizioni estreme occorre far attenzione a non imporre dei salti di temperatura superiori ai 10 C o consentire che si formi condensa sul nastro.

5.2 Se un nastro magnetico è stato fuori della sala macchina per un periodo di fino ad 8 ore e le condizioni esterne non sono conosciute, il periodo di acclimatamento deve essere di almeno un’ora più lungo del tempo passato all’esterno della sala macchina.

5.3 Se il periodo e le condizioni alle quali il nastro magnetico è stato esposto sono sconosciute, il nastro magnetico deve rimanere nel suo imballo per 24 ore nella sala macchine.
I nastri devono essere sballati e mantenuti nei loro contenitori per ulteriori 8 ore nell’ambiente della sala macchina.

5.4 Ogni nastro magnetico deve esser assoggetato ad un ciclo di avvolgimento e svolgimento per accertarsi che per tutta la lunghezza il nastro sia alla corretta tensione.

6. IL TRASPORTO

6.1 L’ambiente
Si raccomanda che durante il trasporto i nastri siano mantenuti nelle seguenti condizioni:

Temperatura : 5 C – 32 C
Umidità : 20% – 80%

6.2 I rischi
Ci sono tre rischi potenziali relativi al trasporto di nastri magnetici che devono essere attentamente esaminati.

6.2.1 Urti e vibrazioni
Questi possono causare dei danni alla bobina od un movimento del nastro avvolto, con conseguente perdita dalla tensione di avvolgimento.
Vengono fatte le seguenti raccomandazioni:

6.2.1.1 L’estremità libera del nastro deve essere fissata per prevenire qualsiasi tendenza allo svolgimento.

6.2.1.2 La bobina deve essere racchiusa in un contenitore plastico rigido, privo di polvere od altri materiali estranei, ed ermeticamente sigillata in una busta in polietilene.

6.2.1.3 Le buste in polietilene che contengono dei nastri magnetici devono essere messe in una custodia rigida, foderata con adeguato materiale, in grado di assorbire gli urti.
6.2.1.4 La custodia esterna deve avere un interno pulito ed una costruzione a coperchio, che fornisca una sufficiente sigillatura per impedire l’ingresso di sporco od acqua. Questa custodia deve poter essere trasportata da una persona sola.

6.2.1.5 L’orientamento delle bobine nella custodia finale deve essere tale che i loro assi siano orizzontali.

6.2.1.6 La custodia finale deve essere chiaramente contrassegnata per indicare il suo orientamento corretto, con dei simboli che siano riconosciuti a livello internazionale.

6.2.2 Estremi di umidità e di temperatura
Questi estremi possono indurre degli stress nella struttura del nastro o causare condensazione sul nastro stesso. Viene fatta la seguente raccomandazione:

6.2.2.1 Cercare di evitare per quanto possibile degli sbalzi estremi di temperatura ed umidità.

6.2.3 Gli effetti di campi magnetici dispersi
Questi possono produrre un’alterazione dei nastri registrati. E’ fatta la seguente raccomandazione:

6.2.3.1 Una spaziatura nominale di non meno di 80mm deve esistere tra la bobina di nastro magnetico e la superficie esterna della custodia finale. Solo in questo caso si è praticamente certi che il rischio di smagnetizzazione è minimo.

APPENDICE A – DISTORSIONI DEL NASTRO

A.1 La più importante causa di errore, dopo lo sporco del nastro, è un nastro deformato. Ciò può derivare da un processo scarsamente controllato di taglio durante la fabbricazione, ma la causa più frequente è un avvolgimento non corretto.
Poiché il nastro è quasi interamente plastico, è più soggetto ad una deformazione plastica a freddo, per la tendenza del materiale ad assumere un cambio, permanente o semipermanente, di forma, a causa degli stress cui viene sottoposto.
Questa deformazione può impedire al nastro di entrare in intimo contatto con la testina di lettura e si può avere una caduta di segnale.
Alcune cause di distorsioni sono le seguenti:

A.2 Nastro deformato
Gravi danni, sotto forma di pieghe, possono essere fatti risalire a un non corretto controllo della tensione di avvolgimento. Un’allentamento in qualsiasi punto del rotolo finisce per causare uno slittamento del nastro durante l’immagazzinamento, e crea una serie di pieghe, causa di errore.

A.3 Avvolgimento irregolare
Quando il nastro è riavvolto ad alta velocità, come capita su molti apparati moderni, è molto difficile guidarlo correttamente, e l’aria intrappolata crea uno spostamento laterale del nastro, che viene in effetti ad avvolgersi muovendosi da un lato all’altro, fra i limiti posti dalle flange della bobina.
L’immagazzinamento anche per brevi periodi (ore) crea una deformazione semipermanente del nastro, che non scorrerà più dritto e piatto.

A.4 Nastro piegato
E’ una grave causa di distorsione alla quale non si può porre rimedio.
Le pieghe orizzontali sono derivate da un maneggio non corretto e da uno scarso controllo della tensione di avvolgimento.
Le pieghe longitudinali sono causate da una vistosa mancanza di allineamento fra le guide ed i pressori dell’apparato.

A.5 Rugosità dei bordi
Questa è una rilevante causa dei difetti del nastro. Essa si manifesta con la tendenza del bordo del nastro ad allungarsi o deformarsi ed è normalmente accompagnata da un consumo eccessivo e da un trasporto di detriti sul bordo danneggiato.
La rugosità del bordo è causata da guide nastro non correttamente abbinate o sovente da bobine per nastro magnetico, che non soddisfano le specifiche di planeità.