Comunicato stampa


Dl competitività


Bene gli “incanti” agli avvocati, ma le riforme non si fanno a colpi di fiducia


È necessario il dialogo con i soggetti della giurisdizione
a partire dalla scrittura dei decreti delegati


Le nuove norme sul processo civile non devono affossare il progetto Vaccarella


Michelina Grillo, presidente Organismo Unitario Avvocatura (OUA): «Il nostro giudizio sul Decreto legge sulla competitività approvato oggi al Senato non è univoco: da un lato vediamo una forte determinazione riformista da parte del governo, dall’altra continua la cattiva abitudine di legiferare in modo confuso, e approssimativo. Anche la scelta di chiedere un voto di fiducia conferma questa incapacità di dialogare con i soggetti della giurisdizione. Dopo decine di versioni, una pioggia di emendamenti, un percorso durato molti mesi “la montagna ha partorito un topolino”: una legge che va nella giusta direzione, ma che non soddisfa appieno le indicazioni dell’Avvocatura. Tra gli aspetti positivi del Decreto legge, è giusto sottolinearlo, il riconoscimento del ruolo degli avvocati nel processo esecutivo.
In questo contesto la pretestuosa opposizione ad ogni processo riformatore da parte dell’Anm ha reso e rende il confronto ancora più difficile ed impedisce che si possa discutere, senza ingiustificati conservatorismi, sui problemi del sistema giustizia».


«Noi continuiamo la nostra battaglia – ha concluso Renato Veneruso, vice presidente Oua – per una riforma organica del settore e per questa ragione chiediamo scelte politiche chiare: l’approvazione del decreto deve essere accompagnata da un ordine del giorno, che rilanci la discussione e la calendarizzazione di un apposito disegno di legge che riprenda lo spirito e le indicazioni della Riforma Vaccarella; inoltre è indispensabile che il governo nell’elaborazione dei decreti legislativi riapra il dialogo con gli avvocati, altrimenti le incertezze presenti in questo decreto si amplificheranno anziché correggersi»


Roma, 4 Maggio 2005