GRAZIE FRANCESCO!

Cari Colleghi,

il 31.12.2018 è terminato formalmente il mandato del “nostro” Collega Francesco Logrieco, quale V. Presidente del Consiglio Nazionale Forense.

In realtà, l’intero Consiglio, compreso Francesco, rimarrà in carica ex lege fino alla proclamazione dei consiglieri nazionali risultati vincitori all’ultima tornata elettorale conclusasi alla fine dell’anno 2018. Sarà, peraltro, quello della proclamazione degli eletti un atto tutt’altro che formale, in quanto la materia elettorale è stata in qualche modo rivisitata dalla recente Sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 19.12.2018.

Come probabilmente saprete, l’Avv. Logrieco, al suo primo mandato, avrebbe avuto la possibilità di proseguire l’ufficio di Consigliere per un ulteriore quadriennio, se non fosse stato letteralmente “silurato” alle ultime elezioni.

Ho prestato molta attenzione nella scelta del verbo “silurare”, nella consapevolezza della sua gravità, ma davvero non saprei come meglio descrivere la scellerata scelta dei Consiglieri dell’Ordine del Distretto di Bari, che ha portato a questo esito.

E’ di tutta evidenza che la scelta non è stata operata su base meritocratica, perché, se così fosse stato, nessun iscritto agli albi di Foggia, Trani e Bari avrebbe mai potuto dubitare sulla riconferma dell’Avv. Logrieco, il primo pugliese ad entrare nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Nazionale Forense, dopo la storica Presidenza dell’Avv. Vittorio Malcangi, autentica gloria dell’Avvocatura tranese, pugliese e nazionale.

Non starò a tediarvi con le ragioni “politiche” (termine troppo elevato, per quella che alla fine è stata una bega di bassissimo livello) che hanno determinato il risultato, né tanto meno dirò una parola, se non di apprezzamento, sui Colleghi, Manuel Virgintino e Carolina Scarano, che rappresenteranno il nostro distretto nel prossimo quadriennio.

Il rammarico è ancora più grande, ove si consideri che il Consigliere Nazionale non rappresenta il suo Ordine, ma rappresenta l’intero Distretto e che una scelta così rilevante non può essere giustificata, come purtroppo ancora una volta è accaduto, da ragioni di campanile e facendo valere la legge del più forte (forza dettata unicamente dai numeri).

Posso solo dire che il sistema elettorale che prevede l’elezione di un rappresentante per genere, maschile e femminile, ed un voto ponderato sulla base del numero di iscritti agli Albi di ciascun Ordine, ha fatto sì che il voto unanime dei Conglieri del nostro Ordine non sia stato sufficiente alla riconferma di Francesco Logrieco.

A Francesco non posso che esprimere – e mi prenderò la licenza di farlo anche a nome di tantissimi Colleghi, tranesi e non, che hanno a cuore le sorti dell’Avvocatura – un enorme GRAZIE per il rigore morale, la totale abnegazione e la competenza con cui ha svolto il difficile ruolo affidatogli.

Ha saputo svolgere il suo mandato in silenzio e con stile, pari soltanto all’efficacia delle sue azioni, in un momento in cui ogni ambito politico, compreso quello forense, è purtroppo contraddistinto da volgarità e urla.

Numerose sono le iniziative che lo hanno visto protagonista, anche se la modestia e la riservatezza che lo caratterizzano hanno fatto sì che molte delle stesse fossero note soltanto ai più attenti addetti ai lavori.

Sicuro di dimenticare qualcosa, devo sottolineare il ruolo rilevante avuto da Francesco in ambiti che spaziano dall’attività di rappresentanza a quella amministrativa, da quella giurisdizionale alla tessitura di relazioni.

Sono certo che lui non lo affermerà mai, ma alcuni fortunati e in qualche modo inaspettati risultati “politici” ottenuti in questi anni, come la legge sull’equo compenso e ancor più la sua immediata modifica, in senso ancor più favorevole al ceto professionali, ed ancora la previsione quale causa di legittimo impedimento dello stato di gravidanza, sono stati raggiunti grazie al suo abile lavoro di persuasione sulle forze politiche.

Faticosa e impegnativa è stata sicuramente l’attività giurisdizionale, ma chi di noi lo ricorda Presidente e Consigliere di un Ordine, come il nostro, così attento all’attività disciplinare e più in generale al rispetto delle regole deontologiche, sa bene che tale attività, per quanto gravosa, lo avrà senz’altro visto emergere e brillare, per competenza e per senso di umanità. Chi fosse curioso e interessato alla materia disciplinare, potrà consultare la banca dati del CNF e verificare quanto numerose siano le sentenze che recano la firma di Francesco Logrieco, quale estensore o quale Presidente del Collegio, ed apprezzare anche la qualità delle decisioni.

Altro ambito che lo ha visto protagonista assoluto è il progetto sulla diffusione dell’educazione alla legalità ed alla cittadinanza. Un progetto che assume particolare rilievo per così dire “premonitore”, ove vi pensi alla mozione acclamata dal Congresso Nazionale di Catania, in cui l’Avvocatura ha chiesto a gran voce il riconoscimento della sua funzione nella Carta Costituzionale.

Quale miglior viatico per un progetto così ambizionso che quello di girare l’Italia in lungo e largo e promuovere, nelle scuole e non solo, l’educazione alla legalità ed alla cittadinanza.

Anche il progetto alternanza scuola/lavoro del CNF, che, a mio avviso, è stato forse il più grande risultato istituzionale raggiunto nell’ultima consiliatura, ha visto Francesco Logrieco come promotore e protagonista primario.

Un vero e proprio laboratorio per sperimentare la capacità degli avvocati di insegnare la cultura della legalità e di riempire di contenuto quella “funzione costituzionale”, di cui innanzi, che è facile evocare, ma difficilissimo realizzare concretamente nella quotidianità.

Il protocollo sottoscritto dal CNF con il MIUR è stato un importante punto di partenza, che ha consentito al CNF di essere annoverato tra i 14 campioni, unica professione presente.

Con quel progetto gli avvocati di tutta Italia, compresi quelli operanti nel nostro territorio, sono entrati direttamente in azione, offrendo agli studenti un’immagine diversa e nuova dell’avvocato.

Francesco Logrieco ha, poi, rappresentato il CNF nella Commissione Vietti per la riforma dell’ordinamento giudiziario-revisione della geografia giudiziaria.

Come sappiamo la Commissione, alla fine, nonostante le pressioni politiche verso ulteriori tagli di sedi di Tribunali “minori” e di accorpamento di Corti territoriali, ha mantenuto l’attuale assetto. Sono certo che nel freno ad assurde fughe in avanti dei fautori di uno scellerato efficientismo e di fantomatiche spending reviews– traditi nei fatti dagli esiti della prima sciagurata riforma della geografia giudiziaria – ci sia stata la mano solida di Francesco.

Non posso terminare questo breve scritto, senza fare a Francesco un invito che sento nel cuore. Sono certo che l’esito elettorale lo avrà deluso, non già perché attaccato ad una poltrona – peraltro molto scomoda – ma per l’amarezza delle motivazioni, ripeto lontanissime dai suoi indubbi meriti, che hanno determinato quell’infausto (per noi Colleghi certamente più che per liui) esito elettorale.

Ed allora l’invito a Francesco è di non abbandonare il campo, di continuare a servire l’Avvocatura. Anche da semplice iscritto all’Albo, da Avvocato, sono certo che il suo contributo resterà prezioso, soprattutto per i giovani che, sempre più appaiono smarriti di fronte a una professione di giorno in giorno più complessa, scarsamente remunerativa, scaduta nella considerazioone generale, piena di incombenze e spesso avara di soddisfazioni.

Grazie Francesco!

Avv. Domenico Monterisi