LE INZIATIVE DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

IN TEMA DI PRESCRIZIONE

A pochi giorni dall’insediamento, in attesa di dare l’avvio ai lavori assembleari il prossimo 22- 23 novembre, l’Organismo Congressuale Forense ha fronteggiato quello che da più parti è stato definito un vero e proprio attacco alla Costituzione: la presentazione da parte del Governo di un emendamento al disegno di legge “Anticorruzione” finalizzato ad introdurre il meccanismo della sospensione della prescrizione dei reati per i gradi di giudizio successivi al primo.

A seguito dell’annuncio diffuso dal Guardasigilli, l’OCF, nella qualità di soggetto garante dell’effettività della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, con comunicato stampa a firma del Coordinatore, avv. Giovanni Malinconico, ha immediatamente denunciato l’aberrazione della riforma presentata “perché in contrasto con i noti e risalenti principi di civiltà giuridica” e finalizzata solo a comprimere “in modo inammissibile i diritti costituzionali dei cittadini. Non solo gli imputati, infatti, ma anche le stesse parti offese dai reati verrebbero private di qualsiasi garanzia in merito alla effettiva durata dei processi. Si determinerebbe, inoltre, una inammissibile compressione del ruolo dell’Avvocatura nel processo”.

Dinanzi alla sprezzante determinazione del Governo, alimentata da una campagna mediatica tesa a raccogliere facili consensi nella collettività, irretita da slogan populisti di cieco giustizionalismo, l’OCF, nell’interpretare la preoccupazione dell’intera Avvocatura, ha chiesto un incontro con il Ministro al fine di avviare una urgentissima consultazione “ affinchè le scelte sul tema, come più in generale le scelte incidenti sulla tutela dei diritti e sulle discipline processuali, vengano assunte con l’apporto significativo dell’Avvocatura Italiana che quotidianamente opera sul campo”.

L’OCF non è rimasto inerte neppure dinanzi al gravissimo attacco subito dalla categoria a seguito delle affermazioni dell’On.le Bonafede che ha inteso diffondere l’idea che a resistere alle ipotesi di riforma della prescrizione siano “i furbi ed i loro azzeccagarbugli”.

L’offensiva semplificazione non poteva non suscitare la decisa reazione dell’Organismo Congressuale forense, il cui Coordinatore è stato subito contattato telefonicamente dal Ministro della Giustizia che, nel ribadire la fiducia nell’avvocatura, ha manifestato la disponibilità ad aprire un dialogo ed un confronto costruttivo non solo sulla prescrizione ma anche sugli altri temi in discussione, primo tra tutti la riforma del processo civile.

In occasione dell’incontro, tempestivamente calendarizzato dal Ministro, l’OCF ha precisato che reagirà sempre con fermezza dinanzi alle situazioni di criticità ed ha ribadito la propria avversione alla sospensione della prescrizione, ritenuta una proposta di arretramento di civiltà giuridica che, peraltro aggraverebbe i problemi della giustizia, senza offrire alcuna utilità.
Il Ministro ha manifestato nuovamente al Coordinatore la volontà di adottare il metodo della concertazione per i futuri interventi strutturali, da attuare mediante la costituzione di tavoli tecnici  con la partecipazione dell’Avvocatura, al fine di affrontare le più pressanti emergenze della Giustizia a cominciare dalla riforma del processo civile.

La vicenda che in soli dieci giorni ha avuto una escalation inedita, raggiungendo toni non consoni alla peculiarità dell’argomento ed all’autorevolezza dei protagonisti, si è solo momentaneamente placata; i meccanismi della politica hanno portato ad un differimento dell’entrata in vigore della riforma della prescrizione ancorché la stessa sia stata inserita nel ddl anticorruzione che approderà alla Camera in questi giorni.

Il rinvio dell’applicazione della riforma della prescrizione rappresenta un’opportunità sia per elaborare un progetto organico di riforma del processo penale, abdicando ai metodi (tutt’altro che innovativi) di interventi settoriali capaci solo di produrre cortocircuiti nel sistema, sia per riportare la discussione su un piano tecnico attraverso una valutazione dell’impatto che la riforma dell’istituto della prescrizione avrebbe sullo stato di diritto e sui principi costituzionali, sia per avviare una campagna di sensibilizzazione culturale dei cittadini ai quali l’Avvocatura deve rivolgersi per fornire idonei strumenti di riflessione, affinché venga spezzato quel pericoloso filo che in questi giorni ha unito il concetto di impunità dei reati al ruolo del difensore.

Il delegato OCF        

Avv. Tiziana Carabellese