IL NUOVO REGOLAMENTO PER IL RISCATTO


Il Ministero del Lavoro ha approvato oggi il nuovo Regolamento per il riscatto deliberato nel dicembre scorso dal Comitato dei Delegati di Cassa Forense.


Le novità introdotte (che saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale) riguardano soprattutto le modalità di pagamento dell’onere del riscatto. In sostanza gli avvocati che lo richiederanno potranno rateizzare l’importo residuo per il riscatto di annualità di iscrizione fino ad un massimo di dieci anni. In passato il termine massimo consentito era di cinque anni.


Non solo. Essi pagheranno meno interessi di quanto sia avvenuto finora. Gli interessi dovuti saranno calcolati infatti nella misura del 2,75% annuo, anziché del 4% previsto in precedenza. Il tasso così determinato non subirà variazioni, visto che sarà mantenuto per l’intero periodo della rateazione.


Va aggiunto, altresì, che gli anni per i quali è stato esercitato il riscatto comporteranno un aumento di anzianità di iscrizione e contribuzione pari al numero degli anni riscattati. Inoltre, sarà possibile riscattare gli anni relativi al corso di laurea, al praticantato con o senza abilitazione e all’eventuale servizio militare prestato.


C’è anche un’altra novità: le nuove norme saranno applicabili, a richiesta dell’interessato, anche alle domande di riscatto già presentate, per le quali non sia ancora scaduto il termine per il pagamento della prima rata.


“Siamo venuti incontro alle esigenze di una più conveniente rateizzazione del riscatto pensionistico manifestate da molti avvocati italiani – ha commentato il presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano – consapevoli come siamo delle grandi difficoltà in cui versano i liberi professionisti italiani a causa della crisi economica”.


“Prima di questa riforma gli avvocati avevano costi troppo elevati – ha proseguito Luciano- oggi invece essi potranno non solo dilazionare il pagamento, ma farlo con una riduzione dei tassi d’interesse e con un’applicazione delle nuove regole alle domande di riscatto pensionistico già presentate”.


“La cultura previdenziale – ha concluso il presidente di Cassa Forense – significa capacità progettuale, investimento nel futuro, lotta risoluta alle troppe tentazioni di schiacciamento sulle ragioni del presente prodotte dai modelli culturali e valoriali del nostro tempo. In meno di due anni abbiamo approvato il Regolamento per i contributi, quello per l’Assistenza e ora abbiamo ricevuto il via libera per quello relativo al riscatto. Ringrazio il Ministero del Lavoro per questa approvazione e mi auguro che, anche su altre questioni, la collaborazione con i Ministeri vigilanti sia proficua di risultati. In fondo, alla base di tutto ciò vi è il tentativo di tutelare una professione, quella forense, che, per le sue caratteristiche, rappresenta un presidio fondamentale a tutela della libertà e della democrazia”.


Roma, 17 marzo 2015