UNIONE DEGLI ORDINI FORENSI DELLA PUGLIA


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L’anno 2014 il giorno 15 del mese di aprile presso la sede istituzionale dell’Ordine degli Avvocati presso il Tribunale di Trani alle ore 16.00 si è riunita l’intestata Unione Regionale nelle persone dell’avv. Francesco Logrieco – presidente di essa e dell’Ordine degli Avvocati di Trani – dell’avv. Carlo Panzuti – vice presidente di essa e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi – dell’avv. Antonio Ciarambino – segretario di essa e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia – dell’avv. Raffaele Fatano – presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecce – dell’avv. Angelo Esposito – presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto – dell’avv. Antonio Giorgino – presidente emerito di essa – nonché dell’avv. Roberta Altavilla – consigliere segretario dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, i quali sono chiamati a trattare il seguente argomento all’ordine del giorno:


astensione dall’attività professionale di udienza e stato di agitazione proclamati dall’assemblea straordinaria degli Avvocati iscritti all’Ordine Forense di Lecce – esame, discussione e determinazioni.


Dopo avere letto l’argomento posto all’ordine del giorno e dandosi atto che ai presenti sono state fornite prima della riunione le delibere adottate sul tema dall’assemblea straordinaria degli iscritti all’Ordine Forense di Lecce, il presidente avv. Logrieco chiede al presidente avv. Fatano di illustrare la situazione.


Quest’ultimo prende la parola ed espone gli eventi che hanno condotto il Foro leccese a proclamare lo stato di agitazione sin dal decorso anno 2013 in occasione dell’accentramento alla sede provinciale di alcune sezioni distaccate di quel tribunale, avvenuto in esecuzione della disposta soppressione normativa nazionale di tutti le sezioni periferiche di ogni tribunale della Repubblica, fatte salve le particolari e contingenti situazioni locali, nonché in concomitanza con il perdurare dello stato di agitazione nazionale della categoria sul quale è intervenuto a più riprese l’Organismo Unitario dell’Avvocatura e che è ben noto ai presenti. Prosegue illustrando che, dopo l’effettivo accentramento avvenuto nel settembre dell’anno passato, si sono verificate gravissime disfunzioni nell’organizzazione dei servizi e degli uffici del tribunale (quali ad esempio le interminabili code per effettuare le quotidiane incombenze dell’iscrizione a ruolo e di ogni attività connessa all’accesso alle cancellerie, le costanti constatazioni della ripetuta chiusura di molte cancellerie per essere il personale impegnato in altri compiti differenti dal ricevimento degli avvocati, la caotica e incontrollata attività legata alle udienze, l’insufficienza oggettiva delle strutture esistenti ad accogliere il flusso delle attività provenienti dalle soppresse sezioni, etc…), che hanno inciso e incidono profondamente sulla dignità e sul decoro nell’esercizio professionale e non consentono un normale ed effettivo svolgimento dell’attività difensiva. La situazione locale, del resto, s’inserisce nel contesto nazionale che vede oramai una stato di decozione, pressocchè generale, del sistema giustiziale, più volte oggetto di forme di contestazione dell’Avvocatura anche e ripetutamente attraverso l’astensione dalle attività di udienza. Le ragioni della protesta, dell’agitazione e dell’astensione manifestata dagli organi istituzionali e dagli avvocati italiani è nota e riguarda la sostanziale inerzia delle autorità, politiche e istituzionali, ad affrontare in maniera organica, seria, ponderata e incisiva il tema degli interventi strutturali,  normativi e organizzativi, per invertire la rotta di un sistema che attualmente è in uno stato di sostanziale paralisi sia nel settore civile che in quello penale, oltre che negli altri settori dell’attività giurisdizionale. L’inerzia di cui si è detto incide direttamente e mina in radice il diritto di difesa costituzionalmente tutelato e garantito e lede irrimediabilmente anche l’immagine e la funzione degli avvocati, soggetti attivi della giustizia e della giurisdizione. Prosegue mettendo in evidenza che ancor più tale stato è aggravato dalla protratta crisi economico-sociale, la quale in definitiva ha messo e mette in serie difficoltà lavorative – anche oramai non regredibili – una vasta platea di colleghi, principalmente tra i giovani ma con elevate percentuali anche tra coloro che hanno avviato l’esercizio professionale da molti anni. Il presidente avv. Fatano illustra, infine, gli esiti delle tre assemblee straordinarie, dando atto dei motivi che hanno poi condotto gli iscritti all’Ordine di Lecce di rilevare le condizioni per sostenere l’esistenza di una situazione di violazione dell’ordine costituzionale e quindi proclamare un’astensione continuata che ad oggi rimane ferma sino al 3 giugno prossimo.


Seguono gli interventi dei presidenti avv.ti Logrieco, Panzuti, Esposito, Ciarambino e Giorgino. Emerge dalla discussione che lo stato di disagio e di agitazione è comune alle situazioni e alle esperienze anche degli altri Ordini della Puglia, con le peculiarità di ciascun ambito territoriale e le sensibilità manifestate; esso stato trae origine sia dai problemi generali della giustizia di cui si è discusso, sia dalle gravi disfunzioni verificatesi in ogni tribunale della Puglia in seguito alla soppressione delle sezioni distaccate, la quale ha aggravato quelle già esistenti e ben note.


Dopo ampia discussione, alla unanimità dei presenti


l’Unione Regionale


nel prendere atto della grave situazione generale della giustizia in Italia che ha determinato uno stato di agitazione dell’Avvocatura e financo a più riprese la proclamazione dell’astensione nelle note forme; nel prendere atto, altresì, della gravissima situazione locale rappresentata dai vertici istituzionali dell’Avvocatura leccese e sfociata nella nota proclamazione dell’astensione da parte dell’assemblea straordinaria degli iscritti all’Ordine Forense di Lecce; esprime solidarietà agli Avvocati di Lecce e al loro Ordine professionale, rendendo manifesti i segni da essi espressi di un alto senso di dignità e decoro professionale. Determina, altresì, di farsi parte diligente presso il Ministero della Giustizia per ottenere nel più breve tempo possibile un confronto con le autorità per portare a soluzione i gravi problemi riscontrati e messi in evidenza dagli Avvocati di Lecce con l’azione di protesta intrapresa. Dispone, infine, che il presente deliberato venga inviato e reso noto al Consiglio Nazionale Forense, all’Organismo Unitario dell’Avvocatura, agli Ordini Forensi d’Italia, alle Unioni degli Ordini Forensi d’Italia, alle associazioni di categoria, al Ministero della Giustizia, all’Autorità Garante in materia di sciopero e astensione, agli organi d’informazione e stampa.


        Il Segretario                                                          Il Presidente


avv. Antonio Ciarambino                                         avv. Francesco Logrieco