Il Consiglio


premesso


–          che il diritto di difesa per i non abbienti, a spese dello Stato, è assicurato dal combinato disposto degli artt.2, 3 e 24 comma 3 della Costituzione italiana, dall’art.6 comma 3 lett.”C” della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo,  dall’art.47 comma 3 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali, dall’art.14 comma 3 lett. “D” del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici;


–          che, con riferimento alla normativa italiana, il patrocinio a spese dello Stato è disciplinato dal D.P.R. 30.05.2002 n.115, artt.74 e seguenti e successive modifiche e integrazioni;


–          che il pagamento dei compensi agli Avvocati che hanno prestato la loro attività professionale in favore di chi è stato ammesso al gratuito patrocinio nella materia civile e penale avviene a seguito di presentazione di apposita istanza di liquidazione, da approvarsi dalla competente Autorità Giudiziaria (ex art.82 D.P.R.n.115/02), emissione del mandato di pagamento da parte della Cancelleria dell’Ufficio giudiziario e successivo ordinativo di pagamento emesso dal funzionario delegato;


rilevato


–          che a seguito di numerosissime segnalazioni pervenute dai Colleghi, è emersa la sussistenza di gravi disfunzioni nella procedura di liquidazione dei compensi degli Avvocati nei procedimenti civili e penali per i quali vi è stata l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato;


–          che, in particolare, si verificano rilevanti e ormai intollerabili ritardi nelle liquidazioni delle parcelle agli Avvocati che si occupano di gratuito patrocinio nel civile e nelle difese d’ufficio nel penale; con la conseguenza che da quando l’avvocato riceve il mandato ad occuparsi della causa fino al momento in cui lo stesso avvocato viene pagato dallo Stato, passano anche anni;


–          che, infatti, i tempi per l’emissione dei decreti di liquidazione e, successivamente, dei mandati di pagamento non sono inferiori a 24 mesi;


–          che, in alcuni casi segnalati, a seguito di disservizi e/o disorganizzazione degli uffici, non risultano nemmeno trasmessi i mandati di pagamento al funzionario delegato;


–          che quello dei ritardi nei pagamenti delle parcelle è diventato un fenomeno insostenibile oltre che avvilente per gli stessi Avvocati che lavorano, anche anni, ad una pratica sapendo già in partenza della difficoltà cronica legata alla tempistica dei pagamenti;


–          che, in particolare, sono gli Avvocati più giovani a trovarsi in una condizione di pregiudizio economico e morale; infatti la circostanza che gli Avvocati che prestano la propria attività a difesa dei meno abbienti o come difensori di ufficio siano remunerati dallo Stato con notevoli ritardi, li costringe spesso a contrarre mutui onerosi o a cedere i loro crediti, sensibilmente decurtati;


–          che tutto ciò avviene nel mentre le richieste di gratuito patrocinio sono aumentate nel settore civile in misura esorbitante (+20% nel corso dell’ultimo anno, + 45% nel biennio) in ragione della crisi economico/recessiva che affligge la nostra società;


–          che, come ricordato in premessa, il patrocinio gratuito per i non abbienti è posto a tutela del principio costituzionale (oltre che di diritto internazionale) in base al quale il diritto di difesa e la possibilità di far valere in giudizio i propri diritti e interessi legittimi devono essere riconosciuti a tutti, indipendentemente dalle condizioni personali;


–          che tale principio rappresenta una priorità di cui le istituzioni devono farsi carico, anche rendendo più celere il pagamento delle parcelle dei difensori, i quali, d’altra parte, non possono essere considerati avvocati di rango inferiore soltanto perchè assolvono al proprio compito in questo ambito;


–          che ciò svilisce la funzione e il ruolo dell’Avvocato;


delibera


1) di stigmatizzare i ritardi e le disfunzioni, sopra segnalati, nel pagamento dei compensi degli Avvocati;


2) di intervenire presso il Ministro della Giustizia, le istituzioni politiche e giudiziarie ad ogni livello nonché presso i competenti Uffici Giudiziari affinché siano garantiti tempi più celeri per la liquidazione e il pagamento dei compensi dei difensori nei procedimenti civili e penali con ammissione al patrocinio a spese dello Stato, e sia adottata ogni misura idonea a garantire il rispetto delle tariffe professionali;


3) di individuare le criticità di procedura e/o prassi adottate presso il Tribunale di Trani che sembrano aver contribuito a creare un’imponente mole di arretrato, offrendo ancora una volta massima collaborazione e disponibilità a ricercare e quindi adottare soluzioni concordate del problema.


Manda alla Segreteria per dare mirata e adeguata diffusione al presente deliberato.


 Il Consigliere Segretario                                                                           Il Presidente      


   Avv. Carlo Barracchia                                                                     Avv. Francesco Logrieco