Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani


Letto il decreto del Presidente del Tribunale di Trani in data 22 maggio 2013, comunicato a questo Consiglio in data 31 maggio 2013;
letta la nota del Presidente del Tribunale datata 29 maggio 2013 comunicata in uno al suindicato decreto;
verificato che la deliberazione di questo Consiglio in data 16 maggio 2013, ancorchè allegata agli atti della riunione tenutasi nella presidenza del Tribunale il 20 maggio 2013, non è stata condivisa in sede di emanazione del suindicato decreto presidenziale senza addurre alcuna motivazione, la qualcosa viola i principi cardine del procedimento amministrativo;


c o n s i d e r a t o


-che la carenza di magistrati nelle sezioni distaccate, posta a fondamento del contestato decreto, è imputabile esclusivamente ad una non corretta applicazione della normativa di riferimento, che ha prodotto l’effetto di appesantire i ruoli delle sezioni distaccate e di aumentare i carichi di lavoro dei magistrati assegnati alle suddette articolazioni del Tribunale;
-che la denegata giustizia è imputabile, in alcune sezioni distaccate, a specifiche mancanze dei magistrati, peraltro segnalate in sede di ispezione ordinaria ministeriale, a quanto pare pure riscontrate, ancorchè le risultanze della stesse non siano tutt’oggi note;
-che tali ritardi sono imputabili ad una non sempre presente vigilanza;
-che l’assegnazione di ruoli ordinari ai G.O.T., oltre a sottrarre progressivamente l’amministrazione del Giustizia al Giudice ordinario, incide pesantemente sul bilancio del Ministero della Giustizia, potrebbe configurare violazioni in ambito contabile e si pone in contrasto con la dignità e la professionalità dei giudici onorari, i quali sono costretti a svolgere le stesse funzioni dei Giudici ordinari, senza tuttavia godere di alcun trattamento previdenziale ed economico –esclusa la modestissima indennità di udienza-;
-che la situazione della sezione distaccata di Ruvo di Puglia (peraltro comune alla sezione di Canosa di Puglia e, in parte, alla sezione di Barletta) evidenzia gravissimi ritardi sia nel settore civile che in quello penale, con numerosissimi processi a rischio di prescrizione, che il contestato decreto potrà soltanto aggravare;
-che la denegata giustizia è foriera di potenziale danno economico per il bilancio delle Stato, a causa del crescente aumento dei cittadini che ricorrono alla legge Pinto;
-che la progressiva assegnazione alla sede centrale degli affari, civili e penali, delle sezioni distaccate, aggravata dal tentativo di trasferire alla sede centrale risorse umane essenziali per la continuità amministrativa di detti uffici, costituisce una soppressione di fatto delle stesse sezioni distaccate prima del 13 settembre 2013;
-che per porre rimedio alle emergenze, continuano a susseguirsi esclusivamente provvedimenti tampone e di corto respiro, con valenza per le singole sezioni, senza una visione di insieme, senza una strategia organica di prospettiva e senza perequare i ruoli ed i carichi di lavoro tra la sezione centrale e le sezioni distaccate, come più volte sollecitato invano da questo Consiglio, creando così una inammissibile disparità di trattamento sia tra i cittadini residenti nei vari comuni che tra gli avvocati che li difendono;
-che il contestato decreto, analogamente a molti altri provvedimenti adottati negli ultimi anni, presidia le esigenze organizzative interne dell’Ordine giudiziario, senza assicurare al cittadino un processo rapido, equo ed efficiente, ed evidenzia una preoccupante indifferenza verso l’Avvocatura, che,  appare opportuno rammentare,  è parte essenziale della giurisdizione nonché garantisce l’effettività della difesa e la tutela dei diritti;
-che i rappresentanti di tutte le Associazioni forensi (A.N.F., Camera Penale, Camera Civile, A.I.G.A., UDAI, AGIFOR, Associazione Avvocati Trani, Associazione Avvocati Bisceglie, Associazione Avvocati Ruvo di Puglia/Terlizzi, Associazione Avvocati Molfetta, A.N.A.I. –Sezione di Barletta, Associazione Avvocati di Canosa di Puglia/Minervino/Spinazzola, Associazione Avvocati di Barletta), il Delegato O.U.A, il Presidente dell’O.G.I.M., riunitisi d’urgenza oggi 11 giugno 2013, hanno condiviso integralmente le preoccupazioni manifestate da questo Consiglio ed approvato all’unanimità il presente documento;


d e l i b e r a


di protestare formalmente avverso il decreto del Presidente del Tribunale  in data 22/5/2013, comunicato il 31/5/2013, chiedendone la revoca fino alla concreta applicazione del D.Lgs n. 155/2012;
di manifestare espresso dissenso in relazione al comportamento del Presidente del Tribunale che sembra tenere in non cale le aspettative e le prerogative dell’Avvocatura, il cui ruolo esclusivo di tutela e difesa dei diritti individuali e collettivi trova riconoscimento nella Costituzione e, da ultimo, nella legge 31/12/2012 n. 247;
di invitare i G.O.T. ad autosospendersi dalle funzioni, restituendo ai Giudici coordinatori delle sezioni distaccate ovvero al Presidente del Tribunale i ruoli ordinari a loro assegnati;
di sospendere qualsiasi attività di collaborazione con le Dirigenze del Tribunale, compresa la partecipazione al programma di implementazione del processo telematico, revocando immediatamente la delega al Presidente del Consiglio ed al referente informatico avv. Francesco Tedeschi;
di segnalare alla Corte dei Conti sia l’incidenza economica del non corretto utilizzo dei giudici onorari, sia la irragionevole durata dei processi quale fonte di danno erariale in riferimento alla legge 89/2001 (cd. legge Pinto);
di dichiarare lo stato di agitazione e di riservare la proclamazione di un periodo di astensione dalle udienze, previa comunicazione alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Manda alla Segreteria per la comunicazione del presente deliberato al Presidente del Tribunale, al Procuratore della Repubblica in sede, al Presidente della Corte di Appello di Bari, al Consiglio Nazionale Forense, all’Organismo Unitario dell’Avvocatura.


Trani, 11 giugno 2013









Il Consigliere Segretario
Avv. Carlo Barracchia


Il Presidente
Avv. Francesco Logrieco