Dal collega Giuseppe Bufo riceviamo e pubblichiamo.

Formulazione precetto e spending review

di Giuseppe Bufo

 

Non posso sottrarmi, nell’occasione, dall’esprimere il mio vivo rammarico per le condizioni di estrema difficoltà nelle quali l’intera Avvocatura, a livello nazionale, trova ad agitarsi.Il contesto di negativa congiuntura economica internazionale, particolarmente avvertito in Europa soprattutto in Grecia, Spagna ed Italia non può e non deve far sottacere le debolezze manifestate dai rappresentanti dell’Avvocatura a tutti i livelli istituzionali, soprattutto quelli nazionali, che per primi avrebbero dovuto tutelare le funzioni costituzionali del diritto vivente misconosciute a livello formale. I silenzi e le incapacità hanno costretto nell’angolo dell’isolamento gli avvocati di provincia, quali più o meno tutti noi del Circondario di Trani siamo. E quindi da destra e da sinistra, dalla politica in particolare, nessuna risposta migliorativa è giunta. Nascono in progressione riforme che sviliscono vieppiù il ruolo che con fatica gli Avi hanno tramandato quale lascito da tesaurizzare.

 

Ed allora agenzie di incidentistica con colleghi disposti a genuflettersi, convenzioni capestro con compagnie di assicurazione, competenze via via slittate in aree di altre professioni (commercialisti, notai etc) . . Il quadro potrebbe allargarsi alla fisionomia ibrida tra capitale e libera professione, tra asservimento ai poteri forti e libertà di tutela dei deboli; tra speicalizzazione ed ulteriore limitazione con prospettive di asservimento ai poteri forti . . .. Mi fermo qui invitando a rimanere uniti in questo momento di estrema difficoltà.

 

Propongo, pertanto, di dare una lettura correttamente orientata alle disposizioni riguardanti la redazione del precetto secondo la novella del D. L. 24.1.12 n.1 (ART. 9 E 9 BIS, IN PARTICOLARE) e successiva conversione nella l. 27.3.12 n.27 nell’attuazione del Decreto 20.7.12 n.140 che il Ministro della Giustizia ha reso norma positiva a decorrere dal 23.8.12 e su cui bisogna fare i conti.

 

Appunto i conti.Propongo la seguente interpretazione (o simile) invitando tutti i colleghi ad intervenire, utilizzando il sito ufficiale del Consiglio qule collettore delle varie proposte, a mò di social network.

 

L’art. 11 comma 7 e la tabella A – PRECETTO vanno letti in combinato disposto tra loro e con l’intero provvedimento, in particolare con l’art. 1 comma 7, il quale testualmente recita: “In nessun cao le soglie numeriche indicate, anche a mezzo di percentuale, sia nei minimi che nei massimi, per la liquidazione del compenso, nel presente decreto e nelle tabelle allegate, sono vincolanti per la liquidazione stessa“.Mentre quindi l’allegato A indica minimi e massimi a seconda dello scaglione di riferimento (da €.20,00 ad €.100,00 per le cause sino ad €.5.000,00 di valore;da €.150,00 ad €.350,00 per le cause sino ad €.500.000,00; da €.400,00 ad €.600,00 per le cause sino ad €.1.500.000,00; da €.700,00 ad €.900,00 per le cause oltre €.1.500.000,00 di valore) ed il comma 7 dell’art. 11 dispone che: “Nella fase esecutiva, fermo quanto previsto nella richiamata tabella A – Avvocati, per l’atto di precetto, sono ricompresi, a titolo di esempio: la disamina del titolo esecutivo, la notificazione dello stesso unitamente al precetto, l’esame delle relative relate, il pignoramento e l’esame del relativo verbale, le iscrizioni, trascrizioni e annotazioni, gli atti d’intervento, le ispezioni ipotecarie, catastali, l’esame dei relativi atti, le assistenze all’udienza o agli atti esecutivi di qualsiasi tipo“. la norma di carattere generale dà il senso e la misura della portata precettiva dell’intero articolato. NON HA VALORE VINCOLANTE. Idest: se ci si discosta dalle forbici indicate -e solo indicate- non v’è sanzione alcuna prevista che comporti una riconduzione alla norma. Sono valori quelli -appunto solo- indicati validi ad offrire un canovaccio al giudicante chiamato a regolare la liquidazione dei compensi, una volta creatosi il contrasto tra le parti; e solo allora. Se, viceversa, anche oggi (come in tanti casi) sarà stata previamente l’Avvocatura a rimodulare (magari con qualche correttivo rispetto al passato) i termini della liquidazione con una prassi conformante, avremo consentito una tutela razionale delle ragioni del cittadino, sul quale rischia ancora una volta di scaricarsi il costo della spending review (a meno che l’avvocato, contravvenendo alla sua funzione ed a norme deontologiche ben precise, non si accolli egli in prima persona il costo della riforma).La redazione del precetto che propongo di attuare è simile a quella del precetto che in estratto allego in copia: alla voce PRECETTO dell’allegato A – Avvocati riterrei di legare tutte le voci di cui al comma 7 dell’art.11 (forzando l’interpretazione, pur nella presenza della locuzione “a titolo di esempio) e quindi: “disamina del titolo esecutivo, la notificazione dello stesso unitamente al precetto, l’esame delle relative relate, il pignoramento e l’esame del relativo verbale, le iscrizioni, trascrizioni e annotazioni, gli atti d’intervento, le ispezioni ipotecarie, catastali, l’esame dei relativi atti, le assistenze all’udienza o agli atti esecutivi di qualsiasi tipo” aggiungendo comunque le altre voci: corrispondenza, consultazione, richiesta formula, ritiro copie escutive, copie autentiche per termine breve, notifica dette, esame detta, collazione, oltre al rimborso delle spese ed accessori. Interpretazione forzata che ritengo atuabile, comunque, alla luce dell’art. 1 comma 7 e del valore della controversia e dell’attività professionale espletata, che rappresenta il vero unico riferimento cogente. In attesa di tempi milgiori, con la conversione e con il cammino dei progetti di legge giacenti in Senato ed alla Camera.

 

Se è vero che il Governo dei tecnici in un momento di crisi non ha la possibilità di schermire col fioretto, non si può far finta di non vedere che le tasche da cui attingere sono quelle del ceto medio basso.

 

Arriverà il tempo che con i forconi in mano (“La fiumana”, Pelizza da Volpedo) si farà a pezzi il decimo elicottero od il mezzo di nautica da diporto del capitalista di turno che ce l’ha più lungo . . ..

 

Accettare di notificare un precetto per €.20,00 significa dire che sino ad oggi gli avvocati hanno rubato o che l’attività di redazione del precetto vale quanto un pacchetto di sigarette.Ormai i buoi sono ben scappati fuori della staccionata; vediamo di salvare il salvabile.Invito i colleghi a pubblicare articoli per creare una prassi sulla redazione del precetto.

 

Con affetto ai colleghi del Foro di Trani.

 

Avv. Giuseppe Bufo