DELIBERA DEL 14.12.2011


L’anno duemilaundici, il giorno 14 del mese di Dicembre in Molfetta, presso l’Aula Penale del Tribunale di Trani Sezione distaccata di Molfetta si è riunita in seduta straordinaria l’Assemblea dell’Associazione Avvocati Molfetta per deliberare in ordine alle iniziative da assumere con riferimento al D.L. 138/2011  come convertito) che ha delegato al Governo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie:


OMISSIS


Assume la presidenza l’avv. Annamaria Caputo, Presidente dell’Associazione, che delega l’avv. Francesco Logrieco, quale Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani, ad  illustrare le ragioni che hanno reso necessaria l’odierna seduta straordinaria, alla luce dell’annunciata modifica governativa delle  circoscrizioni giudiziarie che prevede – tra le altre disposizioni – la soppressione dell’Ufficio Giudiziario di Molfetta. Appare dunque indispensabile che il foro locale possa esprimere il proprio parere al riguardo e decidere le più opportune iniziative in merito.


Si apre così un ampio e articolato dibattito alla presenza di numerosi rappresentanti del Foro di Molfetta, del personale di cancelleria del Tribunale e dell’Ufficio del Giudice di Pace, del Giudice di Pace Coordinatore, dott. Picca, del Vice Sindaco, del Presidente del Consiglio Comunale, di altri rappresentanti politici e della stampa locale.


OMISSIS


In conclusione, i presenti all’unanimità


P R E M E S S O


– che l’art. 1 del D.L. n. 138 del 13/08/2011 (come convertito) ha delegato il Governo ad emanare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, mediante la riduzione degli uffici giudiziari di primo grado;


R I L E V A T O


– che sotto il profilo meramente formale il ricorso allo strumento del decreto legge, con cui è stata conferita la delega al Governo, appare inammissibile siccome lesivo della disciplina vigente in subiecta materia che – prima di procedere alla revisione della geografia giudiziaria – prevede la preliminare e obbligatoria concertazione con tutte le principali istituzioni coinvolte (Provincia, Ordini forensi, Consigli Giudiziari, Governi di città); 


– che comunque anche sotto il profilo sostanziale il ricorso allo strumento del decreto legge, impedendo un opportuno e adeguato dibattito parlamentare, appare chiaramente inidoneo e inammissibile, trattandosi di materia che finisce per incidere sul diritto costituzionalmente protetto del cittadino alla difesa;


– che ancora una volta il ricorso alla legge delega impedisce inammissibilmente ogni possibilità di intervento dialettico e di interlocuzione degli Organi istituzionali dell’Avvocatura, sia quelli di vertice che quelli locali direttamente interessati dalla modifica, così mortificando vieppù la professione forense;


C O N S I D E R A T O


– che l’amministrazione della Giustizia risponde a sue precise specificità che non possono essere certamente rimesse, anzi piegate ad astratti criteri e schemi statistici e numerici;


– che la revisione delle circoscrizioni giudiziarie può anche essere giusta e necessaria per altre realtà giudiziarie, ma non trova certamente giustificazione nella nostra particolare situazione socio-economica locale;


– che l’amministrazione della giustizia penale non può prescindere dalla presenza sul territorio di un baluardo anche fisico, simbolo e deterrente di Giustizia che tale appunto si è rivelato, avendo comportato, in controtendenza nazionale, una sensibile riduzione del tasso di criminalità, alleviando peraltro sensibilmente il carico dell’attività dei tribunali metropolitani;


– che l’attività giudiziaria civile locale risente di una diffusa litigiosità e quindi di un notevole carico che vede i processi durare ben oltre la media fisiologicamente ammissibile;


– che la realtà demografica della provincia in generale e locale in particolare contempla la presenza di grandi agglomerati urbani che sconsigliano fortemente l’accentramento in un unico tribunale metropolitano, anzi richiedono esattamente la soluzione opposta, vale a dire il decentramento di risorse, istituti e personale, onde evitare la paralisi dell’amministrazione della giustizia; e non solo; si pensi alle deficienze strutturali, logistiche e di organico di qualsiasi Tribunale del circondario che improvvisamente veda raddoppiare o addirittura triplicare il carico giudiziario ma soprattutto il numero degli utenti; e questo, oltre a comportare innumerevoli sacrifici e difficoltà per magistrati, personale di cancelleria e avvocati, determinerebbe l’ulteriore penalizzazione per il sollecito disbrigo delle pratiche e soprattutto ostacolerebbe, se non addirittura sopprimerebbe di fatto, l’accesso alla giustizia del comune cittadino esponendolo a disagi notevoli e allontanandolo altresì per gran parte della giornata dalle sue abituali occupazioni, non solo per l’espletamento di attività specificatamente giurisdizionali (si pensi ai testimoni, alle parti che debbono rendere interrogatorio, ecc.), ma anche per il compimento della semplice richiesta di servizi (certificazioni, registrazioni, vidimazioni, ecc.), il tutto con incidenza diretta sull’economia;


– che non va sottaciuta nemmeno l’impossibilità per i mezzi pubblici di sostenere questa nuova domanda di mobilità distrettuale, implicante esigenze operative particolari, con inevitabile ricorso ai mezzi privati e prevedibili catastrofiche ripercussioni sul traffico e persino sull’ambiente;


– che Molfetta nell’ultimo decennio ha vissuto un notevolissimo incremento economico determinato: dalla crescita esponenziale degli insediamenti produttivi presso la zona artigianale e industriale, dai molteplici insediamenti commerciali (su tutti, la concentrazione di molteplici centri commerciali, il Fashion District e persino un parco divertimenti a tema), dalla avanzata fase di realizzazione del porto commerciale; straordinari eventi economici che hanno portato la città a divenire un punto di riferimento per l’intero meridione; addirittura due realtà imprenditoriali locali sono quotate in borsa, ragione per cui un polo economico di cotali dimensioni non può essere privato della struttura locale di amministrazione della giustizia che l’indotto di tale flusso economico richiede e richiederà con sempre maggiore frequenza; anzi tale sviluppo ha necessità di strutture pubbliche per sostenere ed aumentare il suo sviluppo e produrre ricchezza (posto che di questi tempi la ragion di stato economica sembra l’unica a dover prevalere) per tutti i cittadini, così da costituire sul piano sociale un vero volano di sviluppo per le attività professionali ed economiche  in genere;


– che Molfetta, è il 102° Comune d’Italia, su 8091, per numero di abitanti, nonché la seconda città nella provincia di Bari per depositi bancari e reddito pro capite;


– che al contrario la soppressione della sede giudiziaria determinerebbe un ingiustificato depauperamento del territorio ed un insostenibile sovraccarico per altre sedi;  


– che la struttura giudiziaria del Tribunale Sezione distaccata di Molfetta è tra quelle che meglio funzionano e operano sul territorio al servizio della collettività, nonostante le carenze di organico e nonostante il gran numero delle pendenze e delle sopravvenienze degli affari (civili e penali); e tale eccellenza, agile e leggera e con costi di personale contenuti, non soltanto non può e non deve essere soppressa e distrutta anche con l’accorpamento ad altre strutture, ma addirittura potenziata e adeguata anzi alle nuove necessità;


– che sicuramente il Tribunale Sezione distaccata di Molfetta non comporta costi inutili per lo Stato, considerato peraltro che la struttura ove risiede si appartiene all’Ente locale;


– che, ultima considerazione ma non per importanza, non va trascurata nemmeno la tradizione giuridica del foro molfettese, che tanto ha dato al Diritto in termini di uomini, idee, cultura;


quanto sopra premesso, rilevato e considerato, l’Associazione Avvocati Molfetta


DELIBERA


– di esprimere le proprie riserve giuridiche, formali e sostanziali, nei confronti della legge-delega conferita al Governo dalla recente legge di conversione del d. l. 138/2011, valutando l’opportunità di esperire ogni rimedio giurisdizionale, utile a preservare il Tribunale di Trani, Sezione distaccata di Molfetta;


– di ribadire l’imprescindibile necessità di ricorrere ad una consultazione preventiva degli organi di rappresentanza dell’Avvocatura e comunque ad una necessaria forma di preliminare concertazione con tutte le principali istituzioni coinvolte (Provincia, Ordini forensi, Consigli Giudiziari, Governi di città);


– che in sede di attuazione della delega, prima di provvedere alla riduzione sic et simpliciter degli uffici giudiziari di primo grado, si dia luogo ad una preventiva e attenta disamina della produttività, della razionalizzazione territoriale, delle singole realtà locali, degli aspetti demografici e sociali, del carico di lavoro dei Tribunali e Sezioni distaccate, della composizione delle piante organiche e della produttività, e, più in generale, dell’intera attività economica esistente nei circondari interessati, per una valutazione complessiva sotto il profilo economico;


– di esprimere il proprio fermo dissenso relativamente alla proposta di soppressione o l’accorpamento del Tribunale di Molfetta, presidio indispensabile per la amministrazione della Giustizia locale;


– di proclamare uno stato di agitazione a tempo indeterminato dell’avvocatura locale da attuarsi con manifestazioni pubbliche e mediante la indizione di tutte le legittime forme di protesta, finalizzato a scongiurare la soppressione o l’accorpamento del Tribunale di Molfetta;


– di sollecitare le autorità locali e specificatamente l’Ill.mo Sig. Sindaco e tutti i Consiglieri del Comune di Molfetta a discutere in sessione straordinaria le iniziative più opportune ed efficaci, finalizzate alla tutela del presidio giudiziario molfettese, riferendo poi delle relative decisioni alla cittadinanza e all’Associazione deliberante;


– di sollecitare, altresì, l’Ordine degli Avvocati di Trani, affinchè, nel suo ruolo istituzionale, monitori la situazione e supporti l’Associazione deliberante con le iniziative che riterrà di adottare;


– di dare mandato al Direttivo dell’Associazione di costituire una Commissione di Vigilanza affinché segua l’evolversi della vicenda, studi eventuali forme di protesta e/o di iniziativa a qualsiasi livello e informi la base di ogni novità di carattere rilevante.