RESOCONTO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 14 APRILE 2011 AL TEATRO ADRIANO
di Sabino Palmieri
Presente come sempre, assieme ad un gruppo di Colleghi tranesi, autorevole, numeroso e coeso alla manifestazione del 14 aprile 2011 al Teatro Adriano in Roma, su incarico del Presidente Francesco Logrieco, sintetizzo, soprattutto a beneficio dei Colleghi assenti, gli interventi a mio parere più significativi della giornata con alcune considerazioni.
Come vi ha già evidenziato il nostro eccellente delegato OUA Avv. Monterisi nel suo recente articolo pubblicato sul nostro sito, questa seconda manifestazione si è arricchita di importanti presenze: su tutte l’Avv. Antonio Conte Presidente dell’Ordine di Roma e l’Avv. Andrea Mascherin Vice Presidente del CNF.
La giornata ha avuto un andamento celebrativo dell’ordinanza del TAR del Lazio che ha accolto molti profili di illegittimità costituzionale (per contrasto con gli artt. 24 e 77 della Costituzione) sollevati dall’OUA e di vari Ordine ed associazioni forensi intervenute in giudizio ad adiuvandum.
Tutti gli oratori, con varie sfumature, si sono occupati con preoccupazione dell’incertezza venutasi a creare nei giudizi civili inerenti materie soggette alla mediazione obbligatoria. Si è auspicato da più parti un decreto legge quantomeno di rinvio della mediazione obbligatoria in attesa della decisione della Corte Costituzionale.
Purtroppo però il grande assente della giornata, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, dalle colonne del SOLE 24 ORE dello stesso 14 aprile, ha già manifestato la sua totale contrarietà a qualsiasi decreto, ritenendo di dover trattare il grave sospetto di incostituzionalità della disciplina sulla mediazione, essenziale per l’esercizio della giurisdizione civile in una serie di materie, al pari di qualunque altra questione di illegittimità costituzionale sollevata da un giudice della Repubblica, che non obbliga il Governo e il Parlamento ad intervenire.
Trattando dei riflessi della sentenza del TAR sull’attività prossima degli avvocati nei giudizi civili sulle materie obbligatorie, tutti gli intervenuti hanno condiviso la necessità di sollevare analoghe questioni di illegittimità costituzionale anche innanzi ai giudici ordinari, fino alla sentenza della Consulta. Si è colta una apertura in tal senso nell’intervento del Dott. Luca Palamara, Presidente dell’ANM.
Ho trovato particolarmente interessante l’intervento dell’Avv. Gaetano Viciconte, che ha patrocinato l’Ordine di Firenze nel giudizio innanzi al TAR LAZIO. L’autorevole amministrativista ha rappresentato il contrasto esistente, a parere suo e dell’Ordine di Firenze, tra la disciplina della mediazione disciplinata in Italia dal D. Lgs. 28/2010 e alcune norme e decisioni europee: in particolare l’art. 47 della Carta Europea e alcune sentenze della Corte di Giustizia (19.1.2010 e 18.3.2010). Tale contrasto dovrebbe indurre i giudici ordinari a disapplicare la disciplina della mediazione di cui al D. Lgs. 28/2010.
Avevo chiesto al Collega, che è anche Consigliere Nazionale di ANF, una mail con i dettagli delle sue osservazioni ma, per il periodo pasquale, non l’ho ancora ricevuta. Sicuramente l’ipotesi è di estremo interesse per tutti i civilisti onde, di concerto con il Consiglio dell’Ordine, mi farò sicuramente promotore a breve di momenti di confronto anche con la magistratura tranese.
Il Dott. Luca Palamara, Presidente dell’ANM, come ha messo bene in evidenza l’Avv. Monterisi nel suo articolo, ha affermato che la Magistratura condivide le ragioni della protesta dell’Avvocatura contro la mediazione, che costituisce di fatto uno sbarramento nell’accesso alla giurisdizione, così confermando i dubbi di costituzionalità della disciplina. Tuttavia nell’intervento del Presidente di ANM si è colto, a mio avviso, più un interesse a cercare la solidarietà dell’Avvocatura sulle battaglie dei Magistrati che non viceversa. Di fatto a tutt’oggi, a mio parere né l’ANM, né le varie correnti della magistratura associata sembrano aver percepito la legge sulla mediazione obbligatoria come un momento di un più ampio disegno governativo contro la giurisdizione civile.
Tale disegno è stato tratteggiato e stigmatizzato bene, secondo me, nel successivo intervento dell’Avv. Cinzia Capano, deputato del PD e membro della Commissione Giustizia del Senato.
Sul fronte politico si sono avvicendati al microfono una serie di parlamentari dell’opposizione (Mantini dell’UDC e Della Monica, Luisi e Capano del PD) che hanno tutti rappresentato la gravità della situazione venutasi a creare con l’ordinanza del TAR, invocando un decreto di sospensione della mediazione.
E’ intervenuto un unico rappresentante della maggioranza, l’on. Benedetti Valentini del PDL, che ha riferito di una sua proposta di legge in discussione alla camera che prevede la modifica della disciplina della mediazione recependo i punti essenziali invocati dall’OUA. E’ certamente un contributo interessante ed utile, tuttavia i tempi di discussione del progetto nei due rami del parlamento portano a poter escludere qualunque effetto del medesimo in tempi brevi, perlomeno fino alla decisione della Corte Costituzionale.
Da ultimo è intervenuto il nostro Presidente Francesco Logrieco che si è fatto unanimemente apprezzare rivendicando una coerenza di comportamenti da parte degli avvocati che non possono consentirsi, specie da Consiglieri dell’Ordine, di rivestire il ruolo di soci accomandatari di organismi di mediazione che certamente esercitano un’attività economica con scopo di lucro.
L’intervento, di estremo interesse, purtroppo si è svolto dopo le 13,00 davanti ad un Teatro Adriano semideserto mentre, a mio avviso, avrebbe meritato sicuramente ben altra platea.
Sull’intervento dell’Avv. De Tilla ha già ampiamente riferito l’Avv. Monterisi e non aggiungo nulla.
Dirò solo in conclusione che ho visto concepire l’OUA nei Congressi Giuridico Forensi; l’ho visto nascere e lottare per il proprio riconoscimento e la propria affermazione tra le varie anime dell’Avvocatura. Continuo a credere nell’OUA come organismo politico di emanazione congressuale e come necessario momento unitario di sintesi delle varie istanze dell’Avvocatura. Purtroppo nell’Avvocatura si alternano repentinamente momenti apparentemente unitari e momenti di scontro e delegittimazione reciproca.
Certamente la manifestazione del Teatro Adriano è stato un momento di ritrovata concordia di “quasi” tutta l’Avvocatura (mancavano le camere penali e quasi tutte le associazioni specialistiche). Mi auguro soltanto che costituisca l’inizio di un cammino comune, e non invece solo un momento di festa e di corsa ad indossare i panni del vincitore. Abbiamo ottenuto solo un’ordinanza: è un momento certamente importante, ma non ancora decisivo nella battaglia degli avvocati contro questo tipo di mediazione.
Nella certezza che il mio contributo sarà pubblicato dopo le feste Pasquali formulo a tutti i Colleghi i miei più cari saluti.
Avv. Sabino Palmieri – Presidente ANF TRANi
( N.d.R. il contributo è stato pubblicato prima di Pasqua, per cui credo che il saluto dell’Avv. Palmieri possa essere integrato con gli auguri di una Serena Pasqua a tutti gli iscritti)