Dal Delegato OUA Avv. Domenico Monterisi riceviamo e pubblichiamo


VINTA LA PRIMA BATTAGLIA, NON ABBASSIAMO LA GUARDIA


Cari Colleghi, di ritorno dalla manifestazione di Roma del 14 aprile (ancora una volta la pattuglia tranese si è fatta onore per il numero di presenti e per la qualità dell’applauditissimo intervento del nostro Presidente, come sempre ineccepibile), porto con me due buone notizie.


La prima, sicuramente, la conoscete già.


Il TAR Lazio – sconfessando i tanti “gufi” che, da ogni parte d’Italia presagivano (o si auguravano?), per fortuna sbagliandosi, un esito infausto del giudizio promosso dall’OUA – ha accolto tutti i profili di incostituzionalità (per contrasto con gli artt. 24 e 77) sollevati ed ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale.


La seconda è che l’Avvocatura, anche grazie all’esito sin qui favorevole del giudizio amministrativo ed al lavoro di ricucitura che lo stesso OUA ha iniziato, si è ricompattata.


A Roma erano presenti ed hanno preso la parola il Presidente della Cassa, che nel suo intervento ha citato la sua recente visita a Trani ed il duro ma costruttivo confronto  con i giovani avvocati; l’Avv. Antonio Conte, Presidente dell’Ordine di Roma, che non aveva preso parte alla prima manifestazione e che ha implicitamente riconosciuto l’errore di non essere stato presente – quanto meno per dovere di ospitalità nei confronti dei circa 2000 avvocati venuti da tutt’Italia, alla manifestazione del Capranica; gli Avv.ti Francesco Caia e Paolo Giuggioli, rispettivamente presidenti di Napoli e  Milano. Erano anche presenti il Presidente dell’ANF, Ester Perifano, ed il V.Presidente dell’Unione Camere Civili, Avv. Francesco Storace.


La vera novità è stata la presenza del C.N.F., rappresentato dal suo segretario, Avv. Andrea Mascherin, che, pur prendendo le distanze dalle forme di protesta promosse dall’OUA, non ha potuto esimersi dal riconoscere i meriti dell’Organismo nella battaglia legale e mediatica che sta conducendo sulla mediazione.


E’ anche intervenuto il Presidente della ANM Luca Palamara, che ha affermato che la Magistratura condivide le ragioni della protesta dell’Avvocatura contro la mediazione, che costituisce di fatto uno sbarramento nell’accesso alla giurisdizione, così confermando  i dubbi di costituzionalità della disciplina.


Non sono mancati gli interventi dei politici, che hanno coraggiosamente affrontato una platea non disponibile ad accettare come genuine le loro prese di distanza dalla normativa in vigore. I Parlamentari  Mantini (UDC), Benedetti Valentini (PDL), Della Monica, Lusi e Capano  (PD) non hanno potuto che convenire circa la necessità di un immediato intervento del Parlamento a sanare le ferite che, a partire dalla Legge Bersani, sono state più volte inferte all’Avvocatura. Vedremo quanti degli impegni assunti all’Adriano potranno poi trasformasi in concreti interventi in sede legislativa.


Come hanno attentamente sottolineato tutti gli articoli di giornale dedicati alla manifestazione, l’OUA e per esso il suo Presidente Maurizio de Tilla sono usciti vincitori da questa giornata e ancor più dall’esito del giudizio innanzi il TAR Lazio. “Il vero vincitore della battaglia contro l’obbligatorietà della media concliaizione ha raccolto applausi e complimenti. E se al Capranica, un mese fa era stato un trionfo, oggi all’Adriano, uno dei più grandi cinema di Roma, per il Presidente dell’OUA è stata un’apoteosi” (Mondo Professionisti, 15/4/2011). “Il rinvio alla Consulta di norme chiave del decreto legislativo (l’obbligatorietà del tentativo di mediazione e il profilo degli enti conciliatori) ha fatto indubbiamente segnare un punto alla linea più intransigente, incarnata da Maurizio de Tilla, che dalla guida dell’OUA, ieri incassava i dividendi della propria iniziativa” (Il sole 24 ore, 15/4/2011).


Ma non è e non deve essere questo il momento dei trionfalismi e della rivendicazioni dei meriti, anche se ben ha fatto il Presidente de Tilla a precisare che per molto tempo l’OUA è stato da solo a lottare per questo risultato, per cui il tentativo del C.N.F. o di grandi Ordini, per troppo tempo assenti, di appropriarsi della vittoria di altri può essere salutato positivamente, soltanto perché indice di una ritrovata unità che tende a delinearsi, quanto meno per il futuro.


E’, invece, il caso di continuare a batterci innanzitutto utilizzando i mezzi del procedimento e del diritto che ci sono più consoni.


Al probabile silenzio che il Ministero farà seguire alla richiesta venuta fuori dall’Assemblea dell’Adriano di sospendere immediatamente l’efficacia delle norme in odore di incostituzionalità, dobbiamo reagire sollevando le medesime eccezioni di costituzionalità innanzi ai Tribunale ordinari, semmai saltando a piè pari – previo consenso dei nostri consensi – la procedura di mediazione.


E’ ben difficile che, dopo l’articolata motivazione del Tar Lazio, i Giudici ordinari investiti delle medesime eccezioni di incostituzionalità possano applicare sic et simpliciter l’art. 5 sulla condizione di procedibilità.


A tal fine sarebbe opportuno, con la collaborazione e direzione del Consiglio dell’Ordine e della Presidenza del Tribunale, aprire un tavolo di confronto con i Magistrati del settore civile del Tribunale ed i Giudici di Pace, per conoscere in anticipo quali orientamenti si vanno delineando sul punto.


Il Presidente de Tilla ha anche preannunciato la possibilità di una class action contro il Ministero da parte di tutti i cittadini che, prima dell’esito del giudizio costituzionale, fossero stati costretti a pagare i costi della mediazione e, poi, vedessero dichiarata incostituzionale la norma sull’obbligatorietà della mediazione medesima.


Spero che la questione mediazione, alla luce dell’esito del giudizio del Tar Lazio, si vada sgonfiando e che prevalga il buonsenso, cosicchè le mie prossime relazioni sull’attività dell’OUA possano essere dedicate ad altri importanti temi.


Colgo l’occasione per formulare a tutti i Colleghi ed ai loro collaboratori e familiari i più sentiti ed affettuosi auguri per le prossime festività pasquali.


Cordialmente.


Avv. Domenico Monterisi.