Trani, 2 marzo 2011


La Giunta della Camera Penale di Trani,


avendo avuto notizia che la propria delibera adottata il 26 febbraio 2011, con cui si  proclamava un periodo di astensione dalle udienze penali nel solo circondario di Trani, è stata oggetto di particolari e malevoli speculazioni, tiene a precisare quanto segue.


Come a tutti noto, l’O.U.A. ha proclamato una astensione dalle udienze dal 16 al 22 marzo 2011, anche nel settore penale, per protestare sul tema, assai sentito dai Colleghi civilisti, della legge sulla conciliazione obbligatoria.


Al riguardo, pur dichiarando solidarietà per le legittime preoccupazioni dei Colleghi civilisti, la Giunta della Camera Penale di Trani, condividendo quanto affermato sul punto dall’Unione Camere Penali Italiane, ha deciso di non aderire a tale iniziativa, anche perché la decisione d’intraprendere un così lungo periodo di astensione è stata presa dall’OUA senza alcun coinvolgimento dell’Unione.


È, poi, opportuno rammentare che nei confronti dell’O.U.A. (un aggregato cui l’Unione dei penalisti italiani non ha mai riconosciuto alcuna rappresentanza dell’Avvocatura in generale e di quella penale in particolare, e dal quale siamo usciti fin dal Congresso Nazionale Forense di Trieste) sono ancora in vigore i deliberati congressuali dell’Unione che determinano l’incompatibilità dell’appartenenza all’O.U.A. con quella alle Camere Penali territoriali.


Già questo, oltre la specificità della protesta, basterebbe a giustificare un atteggiamento di eventuale solidarietà ma non di coinvolgimento nella astensione.


Ma vi è di più.


A ben vedere, la situazione attuale è proprio quella che, già molti anni fa, venne presa in considerazione dall’Unione allorché si giudicò l’O.U.A. un ibrido istituzionale, che non dava uno spazio autonomo e riconosciuto alla rappresentanza dei penalisti ed anzi era pronta a fagocitarli senza neppure considerare le loro autonome istanze.


Noi penalisti siamo impegnati, come discusso approfonditamente anche nell’ultimo Consiglio delle Camere Penali tenutosi il 19 febbraio 2011, in un preciso percorso di confronto con la Politica e con le Istituzioni su alcuni temi di assoluto rilievo.


E su questi temi sono state condotte e si conducono battaglie storiche, prima fra tutte quella per la tutela del principio di terzietà del Giudice come anche quella importante sulla riforma dell’ordinamento forense, tutte tese all’affermazione concreta del diritto di difesa. In una parola, lottiamo per tutelare diritti costituzionalmente garantiti.


Per quei diritti, con senso di responsabilità, noi esercitiamo anche l’astensione: forma di protesta che invece cerchiamo di non adottare quando si tratta di interessi, pur legittimi e sacrosanti, della nostra categoria professionale.


Nell’insipienza politica dell’O.U.A., anzi nella deliberata strumentalità dell’estensione alle udienze penali della protesta su di una materia che appartiene esclusivamente al campo civile, tutto questo non ha avuto alcuna considerazione.


Tutto ciò considerato, deve essere puntualizzato che il nostro atteggiamento non deve essere fonte di fraintendimenti, né deve rischiare di tracciare solchi con il resto dell’Avvocatura.


Noi penalisti non facciamo mancare la nostra solidarietà ai Colleghi civilisti, così come hanno fatto anche molti consigli dell’Ordine e lo stesso C.N.F., eventualmente anche organizzando momenti di confronto con le altre associazioni, spiegando al contempo le ragioni per cui la nostra solidarietà non comprende l’esercizio della astensione.


Ancora, è doveroso ricordare che l’astensione proclamata dalla Camera Penale di Trani è stata decisa per gravi motivi che riguardano solo ed esclusivamente il nostro circondario e che nulla hanno a che vedere con la delibera dell’O.U.A., dalla quale, si ripete, si prendono formalmente e sostanzialmente le distanze quanto alla modalità di protesta.


In definitiva, la coincidenza temporale delle due astensioni è stata scelta perché, al fine di sollecitare le Istituzioni a risolvere i gravi problemi del circondario di Trani, non poteva attendersi oltre e, stante il disposto dell’art. 2, comma 4, del codice di autoregolamentazione delle astensioni dalle udienze, avremmo dovuto attendere almeno il successivo mese di aprile e, comunque, almeno 15 giorni “liberi” dal 22 marzo, visto che l’O.U.A. si era “appropriata” del mese in corso.


Concludendo, siamo stati e saremo sempre vicini alle giuste istanze dei Colleghi civilisti, ma non condividiamo le modalità di protesta dell’O.U.A. e fermamente ne stigmatizziamo il modus operandi, perché, si ripete, la decisione d’intraprendere un cosìlungo periodo di astensione nel settore penale è stata presa senza alcun coinvolgimento dell’Unione.


Tanto premesso, la Giunta della camera Penale di Trani


DELIBERA


di non aderire all’astensione proclamata dall’O.U.A. e di confermare la propria autonoma dichiarazione di astensione dalle udienze penali dal 16 al 22 marzo 2011 per il solo circondario del Tribunale di Trani.