La Giunta della Camera Penale di Trani


premesso


che già da molto tempo, ormai, il numero dei magistrati e dei funzionari di cancelleria in servizio presso il Tribunale di Trani è in numero inferiore alle piante organiche, così che,per la celebrazione dei processi occorre far ricorso al sacrificio di ciascuno dei soggetti interessati, ivi compresi i difensori delle parti private e i testimoni;


che la situazione si è ulteriormente aggravata da quando è stata istituita, presso il Tribunale di Trani, la sezione del tribunale del riesame avverso i provvedimenti cautelari reali, di cui fanno parte gli stessi magistrati che celebrano le udienze dibattimentali, per cui accade sovente che gli utenti e gli avvocati impegnati nei processi ordinari siano costretti ad attendere lo svolgimento della udienza cautelare, a cui è impegnato lo stesso magistrato che quel giorno avrebbe dovuto celebrare i processi fissati in calendario da molto tempo;


che l’emergenza che ha investito la sezione distaccata di Canosa qualche tempo fa è, oggi, purtroppo, diventata cronica, mancando l’assegnazione di un magistrato togato per lacelebrazione delle udienze dibattimentali relative a reati per i quali è prevista l’udienza preliminare;


che per superare la “temporanea” impasse, si convenne con il Presidente del Tribunale di farcelebrare i dibattimenti transitati dall’udienza preliminare, appartenenti territorialmente alla competenza della sezione distaccata di Canosa, presso la sede centrale a Trani;


che tale ultimo provvedimento se poteva essere giustificato da ragioni di urgenza e di contingenza, non può legittimare una condizione di abbandono definitivo della citata sezione distaccata, sempre dovuta alla mancata assegnazione da parte del Ministero di Giustizia di un congruo numero di magistrati e di funzionari per il tribunale di Trani;


che, infine, sono assolutamente condivisibili le ragioni della protesta contro l’entrata in vigore della cosiddetta “media conciliazione” sollevata dai colleghi impegnati nel settore civile, cui esprime la propria solidarietà;


che la contrarietà all’istituto, infatti, si giustifica pienamente siccome frutto di un’idea di amministrazione della giustizia parametrata alla gestione della massa di contenzioso e finalizzata esclusivamente all’abbattimento del numero delle cause pendenti, con ciò mortificando i diritti degli individui e la giurisdizione di cui la figura dell’avvocato – che svolge una essenziale funzione di garanzia dei cittadini – è parte essenziale;


che, in un momento così difficile per l’avvocatura tutta e per lo stato della Giustizia, appare necessario mantenere compattezza tra i ranghi degli avvocati, indipendentemente dai consilia di un’associazione che, senza alcuna preventiva consultazione e condivisione con le Associazioni specialistiche e in via del tutto autoreferenziale, ritenga di essere rappresentativa dell’intera categoria degli avvocati;


delibera


lo stato di agitazione degli avvocati penalisti del Foro di Trani e indice per giorni cinque l’astensione dalle udienze e dalle altre attività giudiziarie penali dal 16 al 22 marzo 2011 (con l’esclusione dal computo della domenica e degli altri giorni festivi, ex art. 2, comma 4 del codice di autoregolamentazione), nel rispetto della normativa di legge in materia e del codice di autoregolamentazione, con riserva di ulteriori e più incisive iniziative;


invita


i dirigenti degli uffici giudiziari a ulteriormente segnalare la grave condizione di disagio in cui versano i funzionari di cancelleria per l’enorme carico di lavoro cui sono soggetti, anche in conseguenza del pensionamento di alcuni loro colleghi mai sostituiti dal Ministero;


invita


il Presidente e il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani ad assumere ogni iniziativa opportuna per segnalare la necessità di integrare il numero dei magistrati assegnati al circondario di Trani, la cui datata pianta organica risulta, comunque, insufficiente alle reali esigenze;


dispone


l’invio della presente delibera al Ministro della Giustizia, al Presidente della Corte di Appello di Bari, al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Bari, al Dirigente degli uffici giudiziari penali della Corte di Appello di Bari, al Presidente del Tribunale di Trani, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, al Dirigente degli uffici giudiziari penali del Tribunale di Trani, alla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, al Consiglio Nazionale Forense, alla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali e al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani.


Trani, 26 febbraio 2011


La Giunta della Camera Penale di Trani