XXX CONGRESSO NAZIONALE FORENSE 
di Tiziana Carabellese

<< ON.LE MINISTRO LE PRESENTO L’AVVOCATURA ITALIANA!>>.
Con queste parole il Presidente dell’OUA, avv. Maurizio De Tilla, ha esordito dinanzi al Ministro Alfano, intervenuto al XXX Congresso Nazionale Forense svoltosi a Genova dal 25 al 28 novembre 2010, che ha visto la partecipazione di 2500 avvocati, tra delegati e congressisti, e di 160 ordini professionali.
Il Ministro si è trovato di fronte un’avvocatura ostile, perché tradita dalle mancate promesse di una celere approvazione della riforma dell’ordinamento professionale attesa dal lontano 1933, ferita dai tanti provvedimenti tampone vanamente emanati con il proclama di risolvere i mali della giustizia, profondamente segnata dall’indifferenza della politica che quando ha legiferato sui temi della giustizia non ha sentito la necessità di interloquire preventivamente con l’Avvocatura.
Tutti questi sentimenti hanno animato la nutrita platea degli avvocati che, non più disposti a sacrificare i principi ispiratori della professione forense e ad accettare supinamente le determinazioni della politica, hanno reagito con una inflessibile determinazione, probabilmente inattesa dallo stesso Guardasigilli.
Tanti gli argomenti sul tavolo di discussione dell’assemblea.
Due in particolare i temi che hanno animato il dibattito congressuale: la Media/Conciliazione e il regolamento emanato dal CNF sulle specializzazioni.
In ordine alla Media/Conciliazione i delegati dei Consigli degli Ordini della Puglia hanno presentato una mozione (successivamente confluita in quella approvata all’unanimità e per acclamazione dal Congresso), con la quale si è chiesto, preliminarmente, al Governo l’abrogazione del D. Lg.vo n. 28/2010, in quanto lesivo dei diritti del cittadino al giusto processo; in subordine, l’abrogazione dell’obbligatorietà del ricorso alla mediazione quale condizione di procedibilità dell’azione, nonché l’obbligatorietà della presenza dell’avvocato come garanzia di tutela dei diritti.
La posizione degli Ordini Pugliesi ha trovato ampia condivisione presso gli altri ordini professionali, anch’essi redattori di mozioni di ugual tenore, a dimostrazione della consapevolezza da parte dell’intera Avvocatura che la Media/Conciliazione determinerà, come precisato dal Presidente dell’Oua Maurizio De Tilla, un più difficile accesso alla giurisdizione da parte del cittadino, un aumento degli oneri e una lievitazione dei costi, una maggiore dilatazione dei tempi per la presentazione della richiesta di giustizia al giudice, costituendo così un ulteriore strumento dilatorio per la parte inadempiente.
Senza tralasciare le censure sulla imprecisata figura professionale del mediatore, per il quale non è richiesta una specifica competenza giuridica, quantunque potrebbe formulare una proposta che, se non accettata, produrrebbe effetti penalizzanti per la successiva difesa giudiziaria del cittadino.
Secondo il segretario generale dell’Associazione nazionale forense, Ester Perifano, dal Ministero della Giustizia <<è partito il più articolato tentativo di smantellamento della giurisdizione pubblica degli ultimi anni: dalla delega sulla conciliazione all’intervento sul processo con l’ausiliario del giudice e la motivazione a pagamento >>.
Sennonché l’intervento del Ministro ha cancellato ogni dubbio in ordine all’eventualità di un ripensamento del Governo sull’entrata in vigore del D. L.vo n..28/2010: l’On.le Alfano è apparso fermamente convinto che i problemi della giustizia civile possano essere risolti ricorrendo a strumenti alternativi alla giurisdizione, evidenziando che << in un sistema inefficiente, ogni investimento in più, rappresenta uno spreco di risorse. Il problema non si risolve mettendo più soldi negli uffici >>.
Ad ogni buon conto il Ministro si è congedato dall’ “arena” degli avvocati sollecitando a breve termine un incontro tra i rappresentati dell’Avvocatura (C.N.F. e O.U.A.) e le forze politiche di maggioranza ed opposizione per discutere dei seguenti temi: patto di quota lite, minimi tariffari, facoltatività della mediazione, approvazione complessiva dei due provvedimenti (riforma ordinamento professionale e media/ conciliazione).
Altrettanto animato, questa volta all’interno dell’Avvocatura, è stato il dibattito in ordine al regolamento sulle specializzazioni approvato dal CNF e destinato ad entrare in vigore a partire dal prossimo giugno.
L’Assemblea, dopo ampio e vivace dibattito tra i Delegati ha votato a maggioranza una mozione con la quale ha chiesto al C.N.F. la revoca del Regolamento, per aprire un tavolo di discussione sull’argomento con tutte le componenti dell’Avvocatura, sia Istituzionali che associative.
Infine la cronaca dell’evento non può prescindere dal ringraziamento per l’infaticabile lavoro svolto dall’avv. Antonio Giorgino, Vice Presidente dell’OUA ed illustre delegato dell’Ordine di Trani, che, con impagabile entusiasmo, ha partecipato sino all’alba ai lavori della Commissione verifica mozioni, impegnato in una complessa opera di sintesi e coordinamento tra le varie proposte presentate dagli ordini ed associazioni presenti al Congresso.
L’infaticabile lavoro dell’avv. Giorgino rappresenta un monito per tutti i giovani avvocati affinché vivano la professione e le istituzioni forensi con passione e dedizione sempre crescenti.


Avv. Tiziana Carabellese