Trani, 11 giugno 2010
Gentile Direttore,
l’intervento del Consigliere Giuseppe Gagliardi mi impone di formulare alcune precisazioni per riportare chiarezza su alcuni punti fondamentali del dibattito intercorso a livello istituzionale sulla questione del trasferimento del Tribunale civile.
L’edilizia giudiziaria non influenza in alcun modo l’efficienza del servizio giustizia, perché l’accorpamento degli Uffici agevolerebbe il coordinamento degli affari, ma non risolverebbe assolutamente le criticità del sistema.
L’amministrazione della Giustizia è in crisi profonda per la carenza di personale, amministrativo e giudiziario, per le insufficienti risorse finanziarie investite dallo Stato, per gli interventi tampone privilegiati dal nostro Legislatore in luogo di una riforma organica della giustizia, per la miopia della classe politica (senza distinzione alcuna), che è incapace di comprendere la valenza strategica della giustizia per la società civile e per il sistema economico del Paese.
Occorre chiarire che i canoni di locazione vengono rimborsati interamente dallo Stato, e che la locazione dei Palazzi per gli uffici giudiziari produce una considerevole reddittività rispetto ad altri Palazzi di proprietà del Comune, la cui gestione produce solo passività. In ogni caso, sempre per chiarezza, è opportuno sapere che, in base al rendiconto delle spese giudiziarie dell’ultimo esercizio finanziario presentato dal Comune di Trani, ed approvato dalla Commissione di Manutenzione, i canoni annuali dei quattro Palazzi interessati sono i seguenti: € 303.764,65 per Palazzo Gadaleta (sede degli uffici della cancelleria fallimentare, della cancelleria delle esecuzioni immobiliari e mobiliari, dell’ufficiale giudiziario, e dell’archivio della Procura); € 199.282,35 per Palazzo Candido (ove sono ubicate le cancellerie dell’area civile e le aule di udienza); € 634.801,49 per Palazzo Torres (sede del Tribunale penale, della Procura della Repubblica, della Presidenza del Tribunale e del Consiglio dell’Ordine); € 321.345,46 per Palazzo Nigretti (sede degli Uffici del Giudice di Pace e del Giudice del Lavoro).
Escluso Palazzo Torres, che per unanime volontà continuerà ad ospitare gli Uffici giudiziari, la valutazione economica del “sacrificio” sostenuto dallo Stato deve essere eseguita in riferimento alla locazione di Palazzo Nigretti (€ 321.345,46), di Palazzo Gadaleta (€ 303.764,65) e di Palazzo Candido (€ 199.282,35).
In pratica, se fosse stata conclusa la locazione del fabbricato ubicato in via Andria, lo Stato avrebbe pagato un canone notevolmente superiore alla somma dei canoni pagati attualmente per Palazzo Gadaleta, Palazzo Candido e Palazzo Nigretti.
Condivido assolutamente le perplessità manifestate dal Consigliere Gagliardi in merito al canone pagato per la locazione di Palazzo Nigretti, perplessità che potrebbero essere superate se tutte le forze politiche della Città condividessero la necessità di dare corso alla ristrutturazione di Palazzo Carcano, per il cui completamento, secondo la stima di un tecnico direttamente interessato, servirebbe un importo forse inferiore al canone di una sola annualità che lo Stato avrebbe dovuto rimborsare al Comune di Trani qualora avesse concluso il contratto di locazione con l’unica società offerente, che aveva proposto un canone di € 792.000,00 (iva compresa) nello stato di fatto in cui trovasi attualmente l’immobile, clausola che secondo i tecnici presenti nella Commissione di manutenzione il 9 giugno u.s. avrebbe fatto lievitare il canone almeno del 200-250%. Nel contempo il Comune di Trani, oltre al prestigio delle sedi giudiziarie ubicate nel centro storico, avrebbe perso 800 mila euro di canoni.
L’interesse della collettività è l’obbiettivo primario perseguito dall’Avvocatura tranese, perché altrimenti non avrebbe sollecitato il completamento di Palazzo Carcano, nella cui ristrutturazione sono stati impiegati diversi milioni di euro.
Ringrazio per la cortese ospitalità.
Avv. Francesco Logrieco