IL PRESIDENTE RINGRAZIA IL FORO E LE ASSOCIAZIONI PER LA PARTECIPAZIONE AL VOTO E LA FIDUCIA RIPOSTA NEL CONSIGLIO


Care Colleghi e Cari Colleghi,

desidero ringraziarVi con sincero affetto per il magnifico risultato elettorale ottenuto alle elezioni per il Consiglio dell’Ordine.
Oltre il 92% dei votanti mi hanno dato fiducia,  e questo mi impegna a proseguire nel cammino intrapreso nel febbraio 2008, con immutato impegno e con spirito di servizio, per la realizzazione degli obiettivi prefissati nell’interesse esclusivo dell’Avvocatura e della Giustizia.

Un ringraziamento particolare a tutte le Associazioni che hanno sostenuto la lista unitaria ed il progetto del Consiglio uscente, riconoscendo la validità del “modello tranese”, che garantisce la rappresentanza omogenea dell’intero circondario.
Ringrazio i Colleghi che sono rimasti con noi fino al termine dello scrutinio, testimoniando attaccamento e  sensibilità istituzionale, che costituiscono il bagaglio genetico di coloro che aspirano oppure hanno già ricoperto cariche istituzionali ed associative.
Ringrazio tutti i Colleghi che, generosamente, mi hanno inviato messaggi augurali dopo l’approvazione della relazione morale, e poi messaggi di congratulazione, esprimendo la propria soddisfazione e condividendo il responso delle urne.
Ringrazio ancora una volta Amelia, Carmela, Giovanna e Rosa che sono state sempre presenti fino al termine dello scrutinio, abbracciando i neoeletti Consiglieri con quell’emozione che le rende uniche.
Ringrazio, infine, non senza il timore di aver dimenticato qualcuno, i miei Colleghi e più stretti Collaboratori che mi assistono nella gestione dello studio e  mi sostengono nei giorni più cupi.


La consultazione elettorale, però, rappresenta anche un momento di riflessione.
Nella consigliatura appena terminata, durata solo due anni, è stato fatto molto di più di quanto abbia potuto descrivere nella mia relazione morale, e di quanto sia stato pubblicizzato dagli organi di stampa, ai quali ho fatto ricorso raramente, perché l’autoreferenzialità mi ha sempre  imbarazzato e suscitato ilarità.


Su 951 schede scrutinate, undici schede sono risultate bianche e sei sono state dichiarate nulle.
La protesta di pochissimi elettori su 951 votanti è un dato insignificante. Avrei potuto tacere, godermi il risultato personale, e condividere con gli altri candidati il successo della lista, perché i voti di protesta ci sono sempre stati: il dissenso è espressione di democrazia!
Ma chiedo a tutti Voi, e su questo tema vorrei aprire un forum,  un Avvocato può protestare di nascosto, può approfittare del voto segreto per lanciare  contumelie?
I principi fondamentali dell’ordinamento forense ed il preambolo del codice deontologico esaltano la libertà, l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocato, l’inviolabilità della difesa, la tutela della dignità costituzionale dell’Avvocatura.
Se tacessi il mio pensiero, tradirei i numerosi giovani Avvocati che ho salutato negli ultimi due anni, dopo il giuramento, nella sede del Consiglio, invitandoli ad essere sempre onesti e  liberi, a  tutelare i valori che ho appena rammentato.
Ritengo che non possa sentirsi Avvocato colui che ha paura di manifestare il proprio dissenso,  che ha paura di confrontarsi con i Colleghi,  che ha paura di parlare: no, non potrà mai sentirsi Avvocato, perché l’Avvocato è un uomo libero!
Non puo far parte dell’Ordine forense un Avvocato che sporca la scheda con un disegno osceno. No, colui che ha macchiato la dignità dell’Avvocatura commettendo un illecito di tale gravità è estraneo alla nostra comunità, meriterebbe di  essere radiato!
La scheda disegnata dal soggetto disturbato mentalmente ha il merito, però, di evidenziare la inadeguatezza dell’attuale esame di abilitazione, perchè consente l’accesso a “chiunque” abbia una buona capacità memorica, ma nessuna qualità etica e deontologica.
A colui che, invece, ha protestato offendendo i candidati consiglieri scrivendo “Non ritengo che rappresentiate con onore e serietà la nostra categoria…”, mi piacerebbe incontrarlo per conoscere le ragioni della sua (ingiusta) protesta. Ritengo, con convinzione, che dopo un confronto pacato si scuserebbe per ciò che ha scritto senza alcuna ragione, perché nell’ultimo biennio sono state scritte pagine indelebili in tema di onore e decoro dell’Avvocatura, con sacrificio di interessi personali e di affetti familiari.


Per la seconda volta in pochi mesi, mi assumo la responsabilità di sollecitare le Associazioni, circondariali e territoriali, ad avviare un sereno dibattito sulle modalità di individuazione dei candidati consiglieri, che senza violare la regola della omogenea rappresentanza territoriale (–la cui validità è stata confermata dal responso attuale, che ha definitivamente smentito coloro che vorrebbero una rappresentanza proporzionata al numero degli iscritti di ciascun ex mandamento-), recepisca l’insegnamento della Corte Costituzionale secondo cui la carica di consigliere dell’ordine è legata alla stima e alla fiducia personali, ed aggiungo, alla disponibilità ad anteporre gli interessi dell’Avvocatura a qualunque altro interesse personale.


Molfetta, 31/1/2010


Francesco Logrieco