CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO
Trani, 26 novembre 2009 – Monastero di Colonna
Post eventum di Francesco Morelli
Il 26 novembre scorso, lo splendido Monastero di Colonna di Trani ha fatto da cornice ad un importante momento di incontro tra il Consiglio dell’Ordine di Trani ed i rappresentanti delle locali associazioni giuridiche, convocato per comunicare ai partecipanti le iniziative già assunte nel corso del secondo semestre di quest’anno, nonché per recepire eventuali suggerimenti per l’elaborazione di un piano formativo per il 2010.
La riunione avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per presentare in anteprima la nuova sede secondaria dell’Ordine di Trani ma, a causa di problemi tecnici che hanno interessato lo stabile in questione, si è reso necessario un cambio di programma.
L’incontro si è aperto con l’intervento del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani, Avv. Francesco Logrieco, il quale ha ringraziato l’Avv. Antonio Giorgino, presente anche in qualità di Vice Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, nonché i numerosi Presidenti emeriti che hanno onorato della loro presenza la nutrita platea, composta anche da numerosi consiglieri dell’Ordine e dalla maggior parte dei rappresentanti delle locali associazioni forensi.
L’incontro si è aperto con l’intervento del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani, Avv. Francesco Logrieco, il quale ha ringraziato l’Avv. Antonio Giorgino, presente anche in qualità di Vice Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, nonché i numerosi Presidenti emeriti che hanno onorato della loro presenza la nutrita platea, composta anche da numerosi consiglieri dell’Ordine e dalla maggior parte dei rappresentanti delle locali associazioni forensi.
Dopo i doverosi ringraziamenti di rito, il Presidente dell’Ordine ha comunicato come il verificarsi negli ultimi giorni di eventi particolarmente importanti, rendessero necessario invertire i punti previsti all’ordine del giorno, affrontando due questioni di particolare rilevanza: la modifica delle circoscrizioni giudiziarie e l’edilizia giudiziaria.
In merito al primo punto, il Presidente Logrieco ha comunicato come negli ultimi giorni si è appreso, per vie traverse ed informali, che vi sarebbe l’intenzione del Tribunale di modificare le attuali circoscrizioni giudiziarie, accorpando alla Corte d’Appello di Bari le circoscrizioni di Corato, Ruvo, Terlizzi e Molfetta, cioè le città che non rientrano nella provincia di nuova istituzione, nonché Trinitapoli.
Una notizia che ha turbato il Presidente dell’Ordine di Trani, essendo già stata comunicata da tempo al personale di cancelleria di Ruvo e Molfetta, senza che l’Avvocatura ne sia stata portata a conoscenza. Come puntualizzato dal Presidente Logrieco, pur prescindendo dall’opportunità di una simile iniziativa, la stessa avrebbe dovuto essere previamente comunicata al Consiglio dell’Ordine ed al suo Presidente, anche perché, secondo quanto espressamente disposto dall’art. 48-ter dell’ordinamento giudiziario, “l’avvio del procedimento per qualunque modifica della circoscrizione delle sezioni distaccate del Tribunale ordinario dev’essere preventivamente comunicato agli enti locali interessati, ai consigli giudiziari e ai consigli degli ordini degli avvocati”. Ne consegue che anche il Consiglio dell’Ordine di Trani è investito direttamente in qualsiasi procedimento che riguardi la modifica delle attuali circoscrizioni giudiziarie.
Ma, pur prescindendo da quanto disposto dalle vigenti disposizioni, un tale modus operandi risulta in contrasto anche con i rapporti di correttezza istituzionale, essendo necessario che l’Ordine ed il suo Presidente siano quantomeno informati dei progetti in atto, se non altro per porli in condizione di esprimere il proprio parere al riguardo.
Entrando nel merito della questione, il Presidente dell’Ordine di Trani ha espresso le proprie perplessità al riguardo, dichiarando di non condividere il progetto in questione per svariate ragioni: prima di tutto ha osservato come non vi sia necessaria corrispondenza tra circoscrizioni amministrative e giudiziarie, neppure sotto il profilo costituzionale. A dimostrazione di ciò, ha evidenziato come vi siano già numerosi esempi in merito, tra i quali il Tribunale di Massa, che dipende dalla Corte d’Appello di Genova (quindi un’altra regione), il Tribunale di Aosta dipende dalla Corte d’Appello di Torino, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si trova in una città diversa dal capoluogo di provincia, il carcere della Spezia dipende dagli uffici di Massa Carrara, e così di seguito.
Del resto, le città di Ruvo, Terlizzi, Corato e Molfetta si caratterizzano per migliaia di piccole e medie imprese, che rappresentano una ricchezza per il territorio e flussi importanti sotto il profilo economico, ma anche sotto il profilo degli affari giudiziari. A fronte di questa modifica, ci sarebbero circa 47 mila abitanti da aggregare.
E’ pertanto facile ipotizzare quali sarebbero le conseguenze per il Tribunale di Trani: un effetto devastante, che comporterebbe un suo declassamento dovuto alla perdita di 150.000 unità dell’attuale popolazione giudiziaria, nonché il trasferimento di importanti affari giudiziari pendenti ed una drastica riduzione dell’organico. Conseguenze negative che, probabilmente, non sono state opportunamente valutate dalle competenti istituzioni.
Ma il Presidente dell’Ordine ha ritenuto opportuno sottolineare anche un’altra ragione, anch’essa passata inosservata o non presa in debita considerazione: il Tribunale di Trani è importante anche perché si trova al centro di un polo di giustizia, essendo al centro del circondario di Barletta, Andria, Molfetta, Minervino, Canosa, ecc. Se il progetto ipotizzato dovesse trovare realmente attuazione, il Tribunale di Trani rischierebbe di diventare la periferia del polo giudiziario, che potrebbe essere aggregato alla costituenda Corte d’Appello di Foggia o sezione distaccata di Foggia, di cui si sente parlare da molti anni.
In considerazione della grandezza e della storia del Tribunale di Trani, qualunque modifica di tal genere ne sminuirebbe l’importanza. Per queste ragioni il Presidente si augura che notizie recentemente diffuse costituiscano una mera dichiarazione d’intenti, o un semplice tentativo che si spera non venga realizzato per gli effetti deleteri che ne deriverebbero.
Del resto, non avrebbe più senso discutere dell’esigenza di costruire un nuovo palazzo di giustizia per il settore civile se si riducesse di oltre 150.000 la popolazione giudiziaria, con contestuale riduzione delle pendenze e dei flussi attuali.
La posizione del Consiglio dell’Ordine in merito all’annosa questione dell’edilizia giudiziaria è dunque la seguente: “nessuna chiusura pregiudiziale ad un nuovo Tribunale, ma necessità di conoscere preventivamente un progetto di fattibilità in termini di volumi, quantità e qualità”.
Peraltro, non è possibile prescindere da una valutazione della commissione di manutenzione degli edifici giudiziari, che si chiuse con questa intesa: “prima progetto di fattibilità, poi valutazione”.
E’ impensabile procedere ad apportare modifiche senza un preliminare studio di fattibilità delle esigenze degli uffici giudiziari, per comprendere se quell’immobile è idoneo a soddisfare tutte le necessità dell’intera area civile, dovendo ospitare ufficiale giudiziario, lavoro, esecuzione fallimentare, giudice di pace, ed aree per l’avvocatura.
E’ poi intervenuto l’Avv. Nicola Giorgino, puntualizzando come la legge istitutiva della sesta provicia pugliese abbia fatto salva l’attuale circoscrizione giudiziaria, perchè si era posto il problema della non coincidenza tra le città che facevano parte dei dieci comuni della nuova provincia ed il circondario del Tribunale di Trani, di cui facevano parte le città di Ruvo, Corato, Terlizzi e Molfetta. Il problema era quindi già stato esaminato, ed era già stata fatta salva la circoscrizione giudiziaria, anche in virtù della non necessaria corrispondenza tra la circoscrizione amministrativa e quella giudiziaria.
In qualità di Vice Presidente della nuova provincia, l’illustre relatore ha rassicurato i partecipanti in merito al fatto che è intendimento delle istituzioni politiche valorizzare Trani come polo di riferimento non solo giudiziario, ma anche per tutto ciò che è connesso con l’attività giudiziaria, come la commissione tributaria, l’agenzia delle entrate, ed altre istituzioni connesse. L’attività politica vuole preservare l’esistente cercando di incrementarlo per rendere funzionale la nuova provincia.
L’Avv. Giorgino ha indicato anche l’esistenza di un progetto più ambizioso, finalizzato a rendere Trani sezione distaccata di Corte d’Appello, avvertendo tuttavia come non sia affatto semplice da realizzare, anche perchè in controtendenza (essendoci, nel contempo, la volontà di sopprimere la circoscrizione distaccata di Taranto) ma, ciò nonostante, ha sottolineato che c’è tutta l’intenzione e ci sarà il massimo impegno per preservare e rafforzare Trani, che oggi rappresenta un punto di riferimento come polo giudiziario.
L’Avv. Bruno Logoluso, già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani, ha ricordato come fin dal 2004 si parlasse del problema della corrispondenza tra circoscrizione giudiziaria ed amministrativa, ma in quell’occasione risultò vincente la strategia di ignorare il progetto, non prestandosi strumentalmente a dar spazio a questo argomento del quale ogni tanto si torna a parlare.
A questo proposito, l’attuale Presidente dell’Ordine è intervenuto sottolineando l’importanza dell’avvocatura in ogni progetto di riforma, ed annunciando a questo proposito che dalla prossima settimana partirà una campagna pubblicitaria con manifesti nei quali verrà ribadita l’importanza dell’avvocatura nella giurisdizione.
L’ Avv. Antonio Giorgino, Vice Presidente dell’O.U.A., ha censurato il comportamento di molti Presidenti di Tribunale che formulano richieste per telefono o tramite lettere, puntualizzando come gli altri ottengono risultati perchè si recano a Roma. Dopo questa premessa, l’illustre relatore ha ricordato come già in passato fu sollevato il problema della coincidenza tra il circondario del Tribunale ed il territorio della nuova provincia, e che in quella occasione lui stesso ritenne opportuno eseguire un’indagine, anche di carattere politico ed amministrativo, all’esito della quale gli fu confermato dal Ministero come non sempre vi sia coincidenza tra il territorio del Tribunale e la circoscrizione amministrativa. Secondo l’Avv. Giorgino, questa è un’idea che parte dalla magistratura, o da una corrente della magistratura.
Il relatore ha poi proseguito il suo intervento annunciando come proprio pochi giorni prima dell’incontro è stato depositato presso il CNF un documento ufficiale, del quale fornirà copia ai rappresentanti delle istituzioni locali, per chiedere tre cose: ampi poteri ai magistrati, coinvolgimento degli Ordini con la comunicazione di tutti gli ordini del giorno per quanto riguarda l’attività del Consiglio, ed accesso del Consiglio dell’Ordine a tutti gli atti. Ha poi condiviso le osservazioni del Presidente Logrieco in merito alla necessità di procedere preliminarmente ad una valutazione del Consiglio per qualunque modifica, revisione o ricostituzione si voglia realizzare, anche in ragione del fatto che “una consultazione preventiva elimina quello che può essere un contrasto successivo”. Concludendo il suo intervento, l’Avv. Giorgino ha affermato come la strada imboccata dal Presidente nell’interesse della categoria è giusta, ed ogni iniziativa dev’essere rimessa al vaglio dell’assemblea, perchè è sovrana.
Le stesse osservazioni sono state condivise da un altro illustre ex presidente dell’Ordine, l’Avv. Domenico Insanguine, il quale ha avvertito che occorre prestare attenzione a ciò che avviene al Ministero. Non ha risparmiato critiche nei confronti dell’operato dell’attuale Presidente del Tribunale che a suo avviso, “nonostante sia una persona profondamente amabile dal punto di vista umano, non ha avuto l’accortezza e la sensibilità di notiziare di questa iniziativa il Presidente del Consiglio dell’Ordine”. A giudizio dell’Avv. Insanguine, il fatto che abbia detto a Giorgino ed altri esponenti della magistratura quelli che sono i suoi intendimenti senza prima notiziare il Presidente dell’Ordine, è un modo di procedere fortemente significativo, dimostrando come si intenda avere quale interlocutore solo il Ministero e non anche l’Avvocatura.
L’intendimento del Presidente Logrieco è stato condiviso anche dall’Avv. Mario Malcangi, che ha voluto lanciare una provocazione: “dite a quelli che vi hanno mandato che gli avvocati del circondario di Trani non vendono, comprano! Vogliamo allargare la circoscrizione? Allarghiamola! Dentro Trinitapoli e le altre città, ma gli altri non se ne vanno”.
Ha poi preso la parola l’Avv. Sabino Palmieri, rilevando come non si comprendono le ragioni a sostegno di questo progetto di modifica della circoscrizione giudiziaria locale, che appare porsi in controtendenza con l’esigenza primaria di decongestionare i Tribunali più grandi, con l’effetto di degradare il prestigio e l’importanza del Tribunale di Trani.
Un accorato appello è stato rivolto dall’Avv. Francesco Stolfa alle associazioni forensi locali, invitate a manifestare sin d’ora la disponibilità ad una mobilitazione generale nel caso in cui tali iniziative dovessero essere assunte senza una preventiva consultazione con l’avvocatura e l’Ordine di Trani.
Il Presidente Logrieco è intervenuto a questo proposito precisando come, nel momento in cui avrà la percezione che la voce che attualmente circola negli uffici giudiziari rappresenta effettivamente un’iniziativa del Ministero, sarà sua cura riconvocare immediatamente i presenti per concordare insieme le iniziative da intraprendere.
Un invito alla prudenza è partito dall’Avv. Bruno Logoluso: “Non facciamoci grancassa di iniziative che, da sole, non avrebbero alcun rilievo; aspettiamo di vedere cosa succede, ma calibriamo la nostra reazione a quello che sta realmente succedendo”.
E’ poi intervenuto l’Avv. Ugo Operamolla, ricordando come già durante il suo periodo di presidenza si sia affrontato il problema della modifica dell’attuale circoscrizione giudiziaria, che è “solo frutto di incultura giuridica”. Il problema del quale oggi si discute risale in realtà a diversi anni fa, fin dal momento in cui si iniziò a parlare dell’istituzione a Trani del Tribunale del Lavoro per il riesame delle misure reali e dell’eliminazione dei Tribunali subprovinciali. Dopo un confronto con il Ministero, si decise di istituire ben 5 sezioni distaccate (il Tribunale di Trani è tra i pochi ad avere ben 5 sezioni distaccate). Fin da quel momento, si iniziò a parlare dell’edilizia giudiziaria: venne indicato Palazzo Carcano come sede idonea ad ospitare tutti gli uffici giudiziari, compreso l’aula bunker, con possibilità di accesso per i furgoni penitenziari, ecc. Secondo l’Avv. Operamolla, è auspicabile creare un’isola fruibile ed agevole da parte di tutti gli operatori, attraverso l’utilizzo di Palazzo Torres ed il Palazzo Carcano per la collocazione di tutti gli uffici giudiziari.
L’Avv. Tommaso Divincenzo, in qualità di Presidente dell’UDAI di Barletta, è intervenuto per sottolineare come gli avvocati abbiano colto subito il problema, ma che quest’ultimo riguarda anche i cittadini, per cui sarebbe opportuno informare prontamente i consigli comunali di tutte le città interessate, cercando nel contempo di informarsi sulla posizione assunta in proposito dal Consiglio dell’Ordine di Bari.
Ha preso poi la parola l’Avv. Antonello Norscia, anche quale giornalista di una importante testata, evidenziando come al momento non risulti ancora ben chiaro “quale sia il movente e chi sia il mandante” di questo progetto. I dubbi sollevati dal giornalista sono condivisi dalla platea e dal Presidente Logrieco, il quale ha precisato di aver appreso la notizia da un consigliere dell’ordine, che a sua volta l’ha appreso da un magistrato, non essendovi stata ancora alcuna comunicazione ufficiale rivolta alle istituzioni interessate.
Passando agli altri punti all’ordine del giorno, il Presidente dell’Ordine di Trani ha rivolto un invito alle associazioni forensi affinchè collaborino maggiormente con le istituzioni: le associazioni – secondo il Presidente Logrieco – si sono soffermate negli ultimi anni principalmente sulla formazione e sull’organizzazione di eventi, ma è necessario che inizi una collaborazione più incisiva con il Consiglio dell’Ordine. Il futuro dell’avvocatura è quello di trovare colleghi disponibili a sacrificarsi per il bene comune, ed anche per questo l’associazione dev’essere la palestra per i giovani, in modo da insegnare loro come funzionano le istituzioni, segnalando poi al Consiglio i componenti più validi e motivati.
Il Consigliere dell’Ordine Avv. Francesco Spinazzola ha messo in risalto come quello che i consiglieri stanno svolgendo è un servizio che non si limita all’avvio di procedimenti disciplinari, ma che comprende funzioni ben più numerose ed ugualmente importanti per l’avvocatura. Ha dunque ringraziato il Presidente per aver sottolineato questo aspetto, offrendo in tal modo l’opportunità di chiarire nelle assemblee quali sono i servizi svolti dal Consiglio, evitando possibili equivoci in proposito.
Si sono susseguiti poi ulteriori interventi nel corso dei quali è stata messa in luce una caratteristica che molti Tribunali ci invidiano, cioè l’amalgama, perchè alla fine si riesce sempre a raggiungere una convergenza, ma è necessario mostrarla all’esterno, illustrando al Presidente del Tribunale i motivi per i quali non può essere realizzato quello che si ipotizza. E’ necessario far sentire la voce corale, perchè come singoli non si avrebbe la forza necessaria per cambiare lo stato delle cose.
Si è poi discusso dei temi caldi della professione, tra i quali la liquidazione eccessivamente bassa degli onorari e delle tariffe, spesso umilianti, riconosciute per il gratuito patrocinio. In merito al primo problema, il Presidente Logrieco ha invitato tutti i presenti a selezionare le liquidazioni più basse per ogni città, in modo da poterle segnalare al Presidente del Tribunale.
L’Avv. Antonio Giorgino ha poi fatto presente alla platea come ci sia la massima disponibilità da parte del Consiglio Nazionale Forense ad intervenire per risolvere i problemi che affliggono l’avvocatura, ma che nell’ultimo semestre non è pervenuta neppure una segnalazione, impedendo al Consiglio di adottare alcuna soluzione al riguardo. E’ per questo che ha concluso il suo intervento invitando tutti a segnalare le disfunzioni al Presidente del Consiglio dell’Ordine, che potrà attivarsi personalmente o investire della questione le competenti istituzioni, essendo questi gli unici modi per poter risolvere i problemi riscontrati.
Non sono mancate critiche da parte di chi ha preso la parola per affrontare il problema della magistratura onoraria, ed in particolare dei giudici di pace: è stato osservato come in ogni sezione ci sono numerosi problemi, tra i quali un frequente atteggiamento irrispettoso nei confronti dei giovani avvocati, un livello di preparazione insufficiente di una parte della magistratura onoraria, e la mancanza di alcun parametro di controllo, con l’effetto di delegare una buona fetta di giurisdizione a magistrati non sufficientemente preparati.
Riflessioni a margine dell’incontro
La consulta delle associazioni operanti sul territorio ha costituito una preziosa occasione per discutere non solo delle iniziative già assunte da parte del Consiglio, ma anche e soprattutto dell’annoso problema della dislocazione degli uffici giudiziari tranesi, oggi ripartiti in numerose sedi: Palazzo Torres (sede del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani, Ufficio di Presidenza del Tribunale, Uffici del Pubblico Ministero, Uffici del G.I.P. e del G.U.P, Uffici di Cancelleria penale, Uffici di Segreteria del P.M., udienze c.d. presidenziali e le udienze penali), Palazzo Candido (Uffici di Cancelleria della Sezione Civile ed aule di udienze civili), Palazzo Gadaleta (Uffici di Cancelleria della Sezione Fallimentare, Sezione delle Esecuzioni immobiliari e mobiliari, Uffici dei Giudici Delegati e dei Giudici delle Esecuzione, Uffici degli Ufficiali Giudiziari, nonchè udienze di esecuzione e quelle di comparizione dinanzi al Giudice Delegato), Palazzo Nigretti (Sezione Lavoro e Uffici del Giudice di Pace), Palazzo Caccetta (Sede della Scuola Forense), ai quali occorre aggiungere i capannoni in Via Papa Giovanni per gli archivi.
L’esigenza di modificare l’attuale arcipelago giudiziario tranese è condivisa ed auspicata da tutti, ma si deve prestare attenzione a non adottare soluzioni corrive senza un preventivo studio di fattibilità analitico che tenga conto delle esigenze di tutti gli uffici giudiziari e dei relativi problemi in tema di accessibilità, costi, infrastrutture e sicurezza.
Occorre agire con lungimiranza, evitando soluzioni provvisorie che finirebbero con il rinviare i problemi senza risolverli. Del resto, è impensabile adottare una qualsivoglia decisione al riguardo senza prima aver consultato tutte le parti interessate, ed in particolar modo il Consiglio dell’Ordine, il suo Presidente, le associazioni forensi e l’avvocatura del foro di Trani.
Analoga concertazione è necessaria per ogni modifica che riguardi le attuali circoscrizioni giudiziarie. Le vigenti disposizioni impongono la preventiva comunicazione dell’avvio del procedimento agli enti locali interessati, ai consigli giudiziari e ai consigli degli ordini degli avvocati ma, pur prescindendo dagli obblighi normativi, ragioni di correttezza e rispetto rendono fortemente auspicabile anche l’intervento delle locali associazioni forensi, che potranno dar voce alle esigenze avvertite non solo dai propri iscritti ma dall’intera avvocatura del foro di Trani. Al riguardo, ampia disponibilità è già stata già manifestata dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Trani, mentre la stessa sensibilità ed accortezza non sembra, almeno fino ad oggi, essere stata dimostrata dalle altre istituzioni.
Non resta che auspicare un diverso modus operandi da parte dei rappresentanti locali e nazionali, affinché venga data a ciascuno la possibilità di esprimere la propria opinione al riguardo, nel rispetto di quei valori di libertà e democrazia sui quali l’avvocatura si fonda e dei quali ne è diretta espressione.
Avv. Francesco Morelli