Ma  anche questa è……. formazione?
di Bartolomeo Morgese

Ci sono eventi, così come libri non strettamente universitari, che, anche se non direttamente organizzati da associazioni di categoria i primi o scritti da professori i secondi, diventano oggetto di valutazione perché strettamente legati alla nostra professione; i libri del dott. Carofiglio, trattando di vicende legali legati alla vita di  un certo avvocato Guerrieri, si soffermano, spesso e volentieri, nella descrizione di quanto accade nelle aule giudiziarie alcune volte fotografando la vicenda giudiziaria e i suoi “contorni” in modo da essere quasi presente e descrivendo anche alcuni istituti giuridici (abbreviato, patteggiamento, incidente probatorio e così via).
 Qualsiasi avvocato che calca le aule penali, nel leggere uno dei libri di Carofiglio non può non dire “come è vero!!!”, oppure “incredibile, pare il processo dell’altro giorno con quel Collega..(e vai con gli improperi)…”. So per certo che un Collega ha usato anche termini, durante un arringa, tratti direttamente da un libro (non per questo è stato accusato di plagio), ma purtroppo con scarso esito: non certo per colpa sua; pare infatti che la cosa fosse  irreparabile.
 Ma del resto non poteva essere altrimenti data la esperienza dell’Autore quale Pubblico Ministero.
 Per i meno esperti avvocati, come lo è il sottoscritto, leggere un libro come quello di Carofiglio, significa, non solo “limitarsi a leggere il fatterello” (come diceva il mio Dominus), ma di più: apprendere anche le c.d. strategie processuali, imparare a muoversi nelle aule così come nei corridoi, saper come controbattere ad eventuali pungenti battute di altrettanti Colleghi (e ce ne sono eh?!!) all’interno di un processo, insomma praticamente quello che solo con il vivere nei Tribunali, si può imparare. Se poi a questo si aggiunge che il Tribunale di riferimento è quello di Bari, mentre nel film è proprio quello di Trani, (seppure la ex Pretura), è tutto dire.
 E’ però pacifico precisare che, anche se offrono spunti di riflessione, perchè, come dire, si tratta di episodi simil-reali e quindi soggetti ad essere vissuti in prima persona, la vita all’interno dei Tribunali, il perdere giornate nelle aule di udienza, non può e non deve essere superata dalla lettura di un  libro, o dalla visione di un film: perlomeno, se proprio, integrata perché no.
 Ed ancora. Fui attratto, tempo fa, da un manifesto che accennava ad un incontro tra ex studenti liceali-classici all’interno del quale si relazionava sul processo penale moderno partendo da quello di Socrate (e cosa vi aspettavate); relatori dott. Gadaleta e dott. Messina entrambi Giudici. Ebbene seppure con molta calma, ci sono andato ed ho assistito alle due relazioni ed è stato, per me, indipendentemente dal fatto che sono stato anche io uno studente liceale classico, molto istruttivo anche se soggetto a qualche commento. Ma del resto se così non fosse stato non sarebbe stato interessante, ma molto monotono (Socrate non era certo noto per la spensieratezza del suo vivere).
 È ovvio che né posso nè voglio addentrarmi in una prolusione dei libri di Carofiglio, (c’è che li fa meglio di me: eccome), o esprimere un giudizio su quell’incontro (ex liceali per intenderci), ma questi aspetti e di quanto ad esso collegato, evidenziano come anche questa può rientrare in quella formazione (tanto decantata dal Consiglio Nazionale Forense), quella di cui, appunto nessuno può illustrartela se non Tu stesso passando molto del tuo tempo per Tribunali, (per quanto riguarda quei libri), quella certamente non ristretta a un certo numero di…partecipanti, quella meno ingombrante (dal punto di vista pratico e oneroso anche se devo dire che attualmente ci sono corsi gratuiti) e, lasciatemelo passare, anche più gradevoli e senza limiti di tempo; il contro è che non ti danno i famosi punti, ma chi se ne importa….l’importante è crescere nella formazione.

Avv. Bartolomeo Morgese.