Diamo all’AIGA quello che è dell’AIGA
di Bartolomeo Morgese

Non me ne vorrete, se dopo aver giustamente esaltato i risultati delle elezioni, prima, e degli incarichi, dopo, mi ritaglio un piccolo spazio dedicato all’Associazione di cui faccio parte, ancora per poco (per motivi legati alla durata dell’incarico e non altro sia chiaro), in quanto rappresentante del Direttivo egregiamente diretto dall’avv. Lucia Massaro: è legittimo un piccolo Cicero pro domo…..nostra (?) dopo un tale risultato.
In queste ultime elezioni, infatti, il Consiglio dell’Ordine è riuscito a racchiudere, tra le sue fila, ben tre consiglieri espressione AIGA: Marianna Catino, Salvatore Monti e Giulia Murolo e siccome così come ho iniziato, devo continuare, non posso non essere soddisfatto di questo risultato giusto e meritato. Ormai si sa che le liste riuniscono, fino a che è possibile farlo, colleghi che rappresentano un po’ tutte quelle Associazioni di categoria anche al fine, giustissimo, di far in modo che l’iscritto si senta rappresentato; nella fattispecie, per chi non lo sapesse ancora, l’iscritto può essere  il giovane avvocato o anche un  praticante, invece con riferimento alle regole è ovvio che si fa riferimento al rispetto del Codice Deontologico e allo Statuto.
E non si può certo negare che ogniqualvolta ci sia stato un rappresentante dell’AIGA, il giovane collega (inteso praticante e avvocato), ha sempre ricevuto un segnale, anche piccolo ma significativo della presenza  dell’espressione AIGA. Dirò di più: da circa 4 anni da quando, cioè, vi sono state nuove elezioni la nostra associazione ha partecipato sempre più attivamente alle iniziative che potessero avere attinenza con la professione del giovane avvocato e che il Consiglio stesso proponeva, (quindi la formazione professionale tramite incontri di alto spessore) ed  ha sempre tutelato e riconosciuto la persona del giovane avvocato e del praticante (quest’ultimo status non sempre apprezzato stante la totale assenza in tutte le altre associazioni) individuando, affrontando e risolvendo quei  problemi che, anche il praticante, può incontrare nel corso della professione.
Del resto, molto semplicemente, non si spiega il perché non vi possano essere iscritti con un’età superiore ai 45 anni, se non con l’esigenza, avvertita e recepita dall’AIGA, di rappresentare  e di rispettare quanto indicato dallo Statuto all’art. 1 e 2.
Ritengo, peraltro, che molti di Voi che leggete, abbiate apprezzato i corsi organizzati dall’AIGA oltre alla loro efficienza al termine dei medesimi.
In conclusione permettetemi di riscontrare il buon lavoro realizzato fin qui dall’AIGA tutta, Presidente, Direttivo e soci (senza i quali non esisterebbe) e permettetemi ancora una volta di augurare nuovamente ai tre Consiglieri, un augurio di un proficuo lavoro.

 

Avv. Bartolomeo Morgese