COMUNICATO STAMPA


Avvocati: le tariffe forensi sono legittime


Il mantenimento dei massimi è a garanzia dei consumatori.


Il governo italiano resista alle pressioni della Commissione Ue.


 


<<Il mantenimento di un tetto massimo delle tariffe professionali, anche con riferimento alla prestazioni che hanno ad oggetto il diritto societario o amministrativo, è nell’interesse dei consumatori e li garantisce da eventuali abusi contrattuali>>, spiega il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa nel commentare la decisione della direzione Mercato interno della Commissione europea di procedere nella procedura di infrazione per violazione degli articoli 43 e 49 e di intimare all’Italia l’abrogazione dei tetti massimi entro due mesi pena il deferimento davanti alla Corte di giustizia delle Comunità europee.


D’altra parte, gli avvocati hanno dalla loro i precedenti giurisprudenziali. <<La disciplina italiana delle tariffe nei servizi professionali, in particolare nei confronti delle attività forensi, è stata ritenuta conforme all’ordinamento comunitario dalla giurisprudenza consolidata, costante e anche recente della Corte di giustizia Ue>>, sottolinea Alpa. <<Si invita pertanto il governo italiano a resistere alle pressioni della Commissione europea in quanto in contrasto con la giurisprudenza della Corte di giustizia>>. In particolare, Alpa ricorda le sentenze Arduino del 2001 e Cipolla del 2006, che hanno escluso che le tariffe forensi contrastino con il principio di concorrenza. E anche se nella decisione del 2006, con riguardo al principio della libera prestazione dei servizi, la Corte ha osservato che il divieto assoluto di derogare ai minimi tariffari costituisce una restrizione della libera prestazione dei servizi, ha anche ritenuto che questa restrizione non costituisce automaticamente una violazione dell’art. 49 del Trattato, potendo essere giustificata per ragioni imperative di interesse pubblico come l’ esigenze di tutela del consumatore e di buona amministrazione della giustizia.


<<Bisogna inoltre tener conto del fatto che i massimi possono essere quadruplicati sia nel giudiziale che nello stragiudiziale>>, riferisce il segretario del Cnf Pierluigi Tirale. <<Dunque non si vede come in presenza di questa regolamentazione gli studi stranieri possano essere penalizzati>>.


<<La Commissione Ue continua a occuparsi del problema sotto il profilo economico, quando invece è di natura giuridico-sociale. Per esempio, del decreto Bersani si sono avvantaggiate solo le grandi imprese e non certo i privati cittadini>>, ribatte Giuseppe Bassu, presidente della commissione tariffe del Cnf che ricorda come la commissione ha compiuto il lavoro di semplificazione del tariffario <<ma continua a latitare la controparte ministeriale>>.


 


Claudia Morelli


Responsabile Ufficio stampa


Consiglio nazionale forense