La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, riunita il giorno 8 novembre 2007,
ribaditi
i giudizi radicalmente negativi già espressi sul cosiddetto “pacchetto-sicurezza” con la mozione approvata dal Congresso Straordinario U.C.P.I. di Treviso il 21 ottobre 2007, l’appello alle forze politiche del 31 ottobre 2007, le proprie delibere in data 15 ottobre e 1 novembre 2007;
denuncia nuovamente
come sia nel recente decreto legge sulle espulsioni sia nelle restanti parti del “pacchetto sicurezza” siano contemplate disposizioni assolutamente inaccettabili. In particolare, tra l’altro, quelle che limitano la libertà personale, la presunzione di innocenza, il diritto di difesa in determinati processi secondo la logica del doppio binario, il patrocinio dei non abbienti, contemplano l’ampliamento delle misure di prevenzione di derivazione illiberale, la valutazione della personalità del reo sulla base delle veline di polizia anche ai fini della emissione di misure cautelari, la esecutività “di fatto” di alcune sentenze prima del passaggio in giudicato, la presunzione della necessità della custodia cautelare in carcere per nuovi e numerosi titoli di reato, l’immediata esecutività degli appelli del pubblico ministero accolti dal Tribunale della libertà, l’utilizzo incontrollato del giudizio immediato per ottenere una giustizia frettolosa ed esemplare, l’aggravamento ingiustificato e sproporzionato di sanzioni detentive per taluni reati;
considerato altresì
che il Governo ha adottato il decreto legge 1 novembre 2007 n. 181 attualmente all’esame del Parlamento nel quale si prevedono norme sull’allontanamento dal territorio dello Stato dei cittadini comunitari, le quali violano i principi costituzionali laddove:
1) individuano in maniera assolutamente generica, e dunque in contrasto con il principio di tassatività contemplato dall’art. 13, 3° comma, Cost., i “motivi imperativi di pubblica sicurezza”;
2) legittimano una compressione del bene primario della libertà personale in ragione di comportamenti tenuti da soggetti diversi, in particolare i familiari, dal destinatario del provvedimento;
3) eludono il necessario controllo giurisdizionale dei provvedimenti amministrativi adottati in caso di rientro o di permanenza sul territorio nazionale del cittadino comunitario allontanato;
4) attribuiscono irragionevolmente la competenza in materia di convalida dei provvedimenti di allontanamento ad una autorità giudiziaria istituzionalmente destinata alla composizione bonaria di controversie fra privati e priva di poteri di coercizione sulla persona come già denunciato con le osservazioni presentate alla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica il 6 novembre 2007;
rilevato
che tali disposizioni incostituzionali sono già operanti;
preso atto
con profonda preoccupazione che il Governo ha sorprendentemente annunciato che, qualora l’intero pacchetto sicurezza non fosse approvato entro il dicembre 2007 dal Parlamento, convertirebbe lo stesso in decreto legge, dando immediata vigenza a norme di così gravi ed inaccettabili contenuti prima ancora di sottoporle al dibattito parlamentare, e per giunta in assenza dei presupposti costituzionali per l’uso di tale strumento;
ritenuto
-che tali provvedimenti ed il preannunziato uso del decreto legge sono gravemente lesivi della qualità della giurisdizione e dei principi costituzionali, primi fra tutti del diritto alla libertà personale, del diritto ad un giusto processo e del diritto di difesa;
-che gli stessi, in generale, sono assolutamente inefficaci per conseguire il fine che asseritamente si propongono e sembrano dettati esclusivamente da ragioni demagogiche se non elettorali,
Per tali motivi, l’Unione delle Camere Penali Italiane
delibera
ai sensi e nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge e della regolamentazione ad esse connessa, l’astensione dalle udienze e dall’attività giudiziaria penale per il giorno 23 novembre 2007;
indice
una Giornata Nazionale di protesta e di proposta dei penalisti italiani, in Roma, per la stessa data del 23 novembre 2007, in luogo ed orario da comunicarsi;
invita
tutti i penalisti italiani a mobilitarsi in difesa dei principii del giusto processo e della Costituzione repubblicana e le singole Camere Penali a partecipare alla manifestazione nazionale di Roma e dar corso a iniziative di informazione ai cittadini;
riserva
dispone
la trasmissione della presente delibera al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere, al Ministro della Giustizia e al Ministro dell’Interno, alle Autorità istituzionali, al CSM, ai responsabili giustizia delle forze politiche, al CNF, alle Camere Penali Italiane.
Roma, 8 novembre 2007
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane
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