LEGALI SOTTO ATTACCO
di Riccardo Marchio


I continui attacchi del Governo stanno distruggendo l’Avvocatura, che, mai come in questo momento, appare isolata nel paese.
Infatti, il Governo, tramite i suoi maggiori esponenti, con l’ausilio delle associazioni dei consumatori e dei media, ha inferto un duro colpo all’immagine dell’”avvocato”, che è rappresentato come un corporativista, impenitente evasore fiscale.
Nessuna considerazione è stata data all’opera di supporto alla giurisdizione da parte degli avvocati, che, come giudici conciliatori e vice pretori, prima, e come G.O.A., G.O.T. e vice pubblico ministero, dopo, hanno svolto e svolgono un compito fondamentale per lo smaltimento dell’enorme carico di procedimenti pendenti.
Ciò che più dispiace è che, al contrario di quello che si vuol far credere, i più colpiti sono i giovani, che, con l’indennizzo diretto in materia di danni da circolazione stradale e con l’abolizione dei minimi tariffari (le cui conseguenze ricadono sulla liquidazione delle parcelle del gratuito patrocinio), sono stati colpiti fortemente soprattutto nella speranza di un futuro professionale dignitoso.
Non meravigliamoci se in futuro le iscrizioni all’albo caleranno in maniera vistosa.
Le prospettive più rosee per i giovani saranno quelle di lavorare in grandi studi a mille euro al mese, con l’incubo degli studi di settore, in base ai quali verrà presunto un reddito ben superiore a quei pochi quattrini che riusciranno a mettere in tasca.
Ma questo alla nostra classe politica interessa meno di ciò che vogliono i forti poteri economici.
L’Avvocatura da parte sua cerca di reagire come può e, come un pugile sul ring, tenta di rialzarsi dal tappeto dove i continui colpi l’atterrano, in attesa del suono del gong che pare non arrivare mai.
Nel ricercare un’unità che appare sempre più difficile per colpa del protagonismo di pochi, si aggrappa all’art. 24 della Costituzione nella speranza che anche esso non sia modificato da un colpo di mano del parlamento.
Colpire l’avvocatura significa colpire la libertà del cittadino? Chiacchiere! Si deve andare avanti sino al KO.
Dunque, cosa fare? Continuare negli scioperi? E’ inutile in un contesto di completa indifferenza e di ostracismo mediatico.
Attuare lo sciopero bianco? Sarebbe sicuramente più incisivo, ma la maggior parte dei colleghi non sono favorevoli, perché il disagio colpirebbe prima di tutti loro stessi?
Ed allora?
Seguiamo in parte l’esempio dei magistrati: all’inaugurazione dell’anno giudiziario l’intervento del rappresentante dell’Avvocatura si limiti alla lettura di un breve comunicato di protesta nei confronti del rappresentante del governo ed all’abbandono della scena, lasciando le toghe sulla sedia vuota ed andandosi a sedere tra il pubblico.
Se ciò fosse attuato in tutti i distretti di Corte d’Appello, sarebbe un forte gesto simbolico, che sicuramente non potrebbe passare sotto silenzio.


Avv. Riccardo Marchio