Ignoranza della Materia Previdenziale
di Riccardo Marchio
Qualche giorno fa, nell’attesa (famosi passi persi) che il giudice monocratico di una sezione distaccata di tribunale iniziasse finalmente l’udienza civile, attesa protrattasi dalle ore 9,00 alle ore 10,45, ho chiacchierato nel corridoio con un collega, poco più che quarantenne, che mi chiedeva lumi sulla sua domanda d’indennizzo ex art. 18 del regolamento d’assistenza, di cui attendeva l’esito.
In particolare mi chiedeva se fosse vero, come aveva saputo da altri colleghi, che l’ammontare dell’indennizzo fosse esiguo, dimostrando così di nulla sapere che il regolamento prevede che l’indennizzo mensile sia commisurato al reddito dichiarato dall’avvocato.
Inoltre, m’informava che aveva ricevuto, “grazie all’assicurazione che tutti gli avvocati hanno”, appena euro 450,00 per i giorni in cui era stato ricoverato in ospedale, rivelando così, come ho appurato nel corso della conversazione, di nulla sapere che detta somma l’aveva avuta a seguito della polizza sanitaria stipulata dalla Cassa forense.
E’ evidente la totale mancanza d’informazione del collega, nonostante riguardasse un problema in cui era incorso e per il quale aveva avanzato alcune richieste.
E’ inutile nascondere che l’ignoranza del predetto collega sulle questioni previdenziali è molto diffusa fra tutti gli avvocati.
Non penso di sbagliare se stimo in appena il 10% il numero degli avvocati che conoscono più o meno bene la previdenza forense e le questioni ad essa connesse.
Ciò nonostante che la Cassa si preoccupi d’informare continuamente i colleghi.
Occorre, infatti, ricordare che la Cassa pubblica ben due riviste, in cui tratta continuamente argomenti previdenziali ed informa i colleghi su tutti gli aspetti ed iniziative.
Inoltre, il sito on line della Cassa (www.cassaforense.it) contiene tutte le notizie necessarie in modo completo: statuto, regolamento, modelli, convenzioni, ecc….
Infine, non bisogna dimenticare l’opera dei delegati che in ogni foro organizzano incontri e danno continuamente informazioni ai colleghi.
Evidentemente ciò non è sufficiente.
Dunque, cosa fare?
Ritengo che bisogna seguire l’esempio del mio ordine di appartenenza, l’Ordine di Trani, che nel corso annuale della scuola forense ha previsto due conversazioni sulla previdenza forense, tenuti dal delegato alla cassa, al fine di informare i giovani, sin dai loro primi passi nel mondo forense, dell’importanza della previdenza per il loro futuro e delle incombenze a cui dovranno far fronte non appena iscritti all’ordine.
Inoltre, il presidente dell’ordine ha voluto che, subito dopo il giuramento, ai giovani iscritti sia distribuito un kit in cui sono compresi la guida alla cassa e la guida alla tutela sanitaria.
Certo ciò non basta a colmare la disinformazione soprattutto nei colleghi meno giovani, ma è una iniziativa meritevole di lode e che può senz’altro essere seguita dagli altri ordini.
Avv. Riccardo Marchio
( Delegato presso la Cassa Forense)