E’ ipocrisia parlar di libertà, se a far le spese poi è la qualità?
VII^ Consulta A.S.T.A.F (Stampa Forense) Mesagne 30/9-1/10 2005


Si è parlato anche di libertà, di qualità, e perfino di “…riprendersi la professione” a Mesagne il 30 settembre – 1° ottobre alla VII Consulta ASTAF (Associazione Stampa Forense) organizzata in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi nella verdeggiante Tenuta Moreno dove hanno partecipato, come orami è prassi dell’ASTAF, avvocati, magistrati e giornalisti. Il tema, diviso in tre sezioni e che dava l’opportunità ai relatori di levarsi anche qualche sassolino nelle scarpe negli interventi, era “medioevo o rinascimento nelle professioni; accesso e…numero chiuso: ipocrisia o realismo” e anche questa volta, ha colpito nel segno, soprattutto alla luce delle recenti modifiche alla riforma all’accesso alla professione d’avvocato che non poche critiche ha determinato e alle quali difficilmente si potrà porre fine con la riforma della…riforma!!!!!


Ritornando alla…fredda cronaca, molti interventi d’eccellenza e quante proposte, alcune condivisibili, altre proprio no, a parere di chi scrive, ma un unico grido d’allarme: gli avvocati sono davvero troppi e chi ne fa le spese è la qualità. Anzi dalle parole del Dott. Gino Falieri Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti, è parso che lo stesso problema coinvolge anche la categoria dei giornalisti. L’Avv. A. Conte, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Brindisi, nonché redattore della Rivista del medesimo Consiglio dell’Ordine e, nei ritagli di tempo anche cultore della storia dell’avvocatura, unitamente all’Avv. Rapanà, Presidente dell’ASTAF, hanno diretto e gestito i due giorni della Consulta, in modo egregio: dal luogo, lontano dalla grigia città, alle caratteristiche serate di gala, alla varietà d’interventi, nulla è stato tralasciato.


A proposito d’interventi, molte sono state le critiche piovute, inevitabilmente direi, sulla riforma dell’Università, sulla legge professionale ancorata al 1933, e infine sull’esame, rectius, sull’abilitazione alla professione d’avvocato. Nell’indirizzo di saluto da parte dell’Avv. Guido Scoponi, Presidente Onorario ASTAF, si è fatto cenno alla storia dell’ASTAF in un primo momento, poi entrando nello specifico dei temi, l’avvocato ha fatto un breve excursus storico di quello che è stato l’accesso alla professione forense, giungendo all’art. 24 della Costituzione. Tra i tanti interventi, quello che a sua volta ha stimolato l’Avv. Rapanà ad intervenire in modo del tutto imprevisto, è stato quello del Prof. Avv. Guido Alpa Presidente del Consiglio Nazionale Forense. Infatti, l’Avv. Alpa, pur evidenziando in modo schematico quali e quanti altri inconvenienti potesse comportare (anzi comporta) un ulteriore riforma all’accesso all’avvocatura e comunque la “…liberalizzazione” della professione, e dopo aver chiarito la distinzione tra accesso libero, blindato e regolato ha lasciato un po’ tutti i presenti a digiuno: nessun accenno ad un pur eventuale progetto di riorganizzazione, di innovazione, di cambiamento. Nulla. A questo punto l’Avv. Rapanà, a nome di tutti ha dissaprovato tale comportamento evidenziando come dal “…nostro Presidente ci si sarebbe aspettato di più”.


Più coinvolgente, con un tocco di colore, ma non a scapito dell’ufficialità della Consulta, è stato l’intervento-poetico dell’Avv. Sergio Rossi, il quale nel giro di pochi minuti ha messo in versi il tema della Consulta. L’avvocato Rossi, ha recitato un vero e proprio componimento poetico che ha generato, al termine, apprezzamenti, complimenti e  parole di stima nei confronti del poeta: davvero un intervento inusuale ma colmo di contenuti.
Altre presenze di spicco sono da segnalare per la categoria dei giornalisti, la presenza del Dott. Petrone giornalista della RAI, oltre che, come già indicato, il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, per quanto riguarda, invece, i magistrati, il Procuratore di Milano, molto apprezzato il quale ha incentrato il proprio intervento nella specializzazione nella professione di avvocato, diversamente chi ne fa le spese è la qualità.
Purtroppo il tempo ci ha messo del suo per guastare la manifestazione, ma l’Avv. Conte, da avveduto celebrante, ha fatto in modo che nessuno se ne accorgesse. Infatti, le serate di gala hanno offerto uno spettacolo (specie per quei colleghi giunti da fuori Brindisi) che sarà difficile rivedere: la famosa, ormai in tutta Italia, Taranta salentina.


Partecipare, insomma, alle Consulte ASTAF e rappresentare il Foro di Trani è da sempre un’occasione di interscambio culturale con altre categorie di professionisti e offre la possibilità di sviscerare temi attuali ed alcune volte, provocatori. Alla prossima Consulta, speriamo, a Trani.  


Avv. Bartolo Morgese