Comunicato stampa


IV Conferenza Nazionale dell’Avvocatura
Napoli, 15 – 17 Aprile 2005
“Avvocati: sfida al futuro
tra competenza e competitività”


L’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana con la collaborazione dell’Ordine di Napoli, e con l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica ha promosso ed organizzato a Napoli la IV Conferenza Nazionale dell’Avvocatura. Tre giorni di confronto sulla prospettiva di un intervento riformatore complessivo dell’ordinamento forense.


Queste le ragioni di un’iniziativa fortemente voluta dal Congresso di Palermo illustrate da Michelina Grillo, presidente dell’Oua: «Nell’attuale momento storico, alla vigilia di una nuova ed organica disciplina delle professioni, che vorremmo condivisa dall’avvocatura, è necessaria un’analisi, un approfondimento, ed il dibattito che sui singoli sottotemi avrà luogo (il programma dei lavori lo trovate sul sito www.oua.it ), ci consentirà di avviare concretamente una elaborazione, destinata a chiudersi al Congresso Forense di Milano, con l’approvazione di una definitiva e compiuta proposta di riforma. Elaborazione che non può prescindere dagli apporti di tutte le componenti e le istanze dell’Avvocatura, allo scopo appunto invitate a partecipare concretamente ed attivamente ai lavori. La presenza importante degli Ordini di Roma, Genova e Torino e dei rappresentanti dell’Aiga conferma che siamo sulla giusta strada».
 
«Competenza e competitività – ha concluso Michelina Grillo – sono le parole chiave del messaggio che intendiamo lanciare ai nostri interlocutori: nella formazione, iniziale e permanente, va individuato il nocciolo di un ventaglio di effettive opportunità, sia per i giovani che per il mantenimento costante di adeguati standard qualitativi delle prestazioni.
Occorre restituire a chi studia con determinazione e profitto e a chi investe, anche nel corso della vita professionale, sulla propria preparazione, il riconoscimento effettivo delle proprie capacità. Occorre guardare con attenzione a forme e modelli organizzativi, che possono facilitare il lavoro nella sua quotidianità, ma anche rendere meno inaccessibile, com’è ormai per molti giovani, l’apertura e il mantenimento di un decoroso studio professionale».


Roma, 13 Aprile 2005


Marco Miccicchè
333/4108435